Di Giulia di Piazza
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In un ex bunker militare usato durante la seconda guerra mondiale, inaugurerà il più grande centro di arte digitale al mondo con due mostre programmate per Aprile 2020.
Lo spazio espositivo prevede settori differenti che comprenderanno anche l’arte contemporanea, con sale dedicate a workshop, una parte esclusivamente dedicata alle opere d’arte digitali e un’altra ancora dedicata alla storia del sito su cui sorge il museo.
Il progetto per la realizzazione di Bassins de Lumières è costato in tutto 10 milioni di euro ed è stato realizzato, alla stregua di Atelier de Lumières e Carrier de Lumières a Parigi, da CULTURALSPACES, operatore privato leader nella gestione e valorizzazione di siti di interesse culturale.
La sede su cui sorge il museo copre una superficie di 13 mila metri quadrati ed è costituita da una struttura di cemento costruita durante la seconda guerra mondiale; utilizzata come bunker militare, fu poi danneggiata negli anni ’40 dai bombardamenti che colpirono la cittadina atlantica francese.
I costi elevati sono dunque stati determinati dai lavori recupero e restauro del sito e dalle spese relative alla realizzazione ed allestimento degli spazi in cui si articolerà il museo, composto da quattro sezioni differenti. Queste avranno funzioni diverse: un’area di 220 metri quadrati denominata Le Cube, esporrà i lavori hi-tech di affermati artisti digitali; ci sarà uno spazio dedicato all’esposizione di opere d’arte contemporanea con l’inaugurale presentazione di OCEAN DATA, un’installazione del collettivo turco Ouchhh che riprodurrà forme, colori e luce tramite l’elaborazione, per mezzo di un algoritmo, di milioni di dati acquisiti in mare.
Ci sarà poi una sezione chiamata Le Cisterne dedicata a mostre temporanee, performance e approfondimenti; ci si aspetta che la sala più spettacolare sarà Le Grand Nenuphars in cui le opere d’arte saranno proiettate in formato extra large sulle pareti e sulle superfici d’acqua. La sala è infatti composta da quattro enormi vasche che, ricoperte da un velo, rifletteranno le opere dando allo spettatore la possibilità di una fruizione unica delle stesse che sembreranno quasi prendere vita.
Al visitatore sarà data la possibilità di ammirare le opere camminando tra le quattro grandi piscine dell’enorme sala ed inoltre saranno predisposte delle passerelle sospese che garantiranno una visuale e fruizione unica delle opere d’arte.
A questi spazi se ne aggiunge un altro esclusivamente dedicato alla storia della base sottomarina sulla quale sorge questo museo con le testimonianze relative ai bombardamenti che colpirono il bunker; è prevista un’area educativa per attività didattiche correlate alle mostre che vi si terranno e zone relax dove potersi soffermare a leggere.
Ad inaugurare gli spazi di Bassins de Lumières saranno due mostre: la prima, principale, sull’arte del primo dei secessionisti viennesi, dal titolo Gustav Klimt: oro e colore e l’altra, minore, sull’artista Paul Klee: dipingere musica.
Ci si aspetta un effetto straordinario dalle proiezioni in formato extra large delle opere di Klimt caratterizzate dalla cura per gli elementi decorativi e dalla forte presenza dei colori e dell’oro.
L’esposizione delle opere di Klee, anch’esse proiettate sugli spettri acqua, vuole essere un omaggio al mondo pittorico dell’artista e sarà accompagnata da un concerto subacqueo.
Così Bordeaux si prepara ad ospitare questi importanti eventi, proponendosi come polo per l’arte digitale nel mondo.
Come tutti i musei al mondo in questo duro periodo, anche Bassin de Lumières si trova costretto a dover posticipare la prossima apertura del 17 Aprile 2020 a data da destinarsi a causa dell’emergenza Covid-19; i più curiosi potranno comunque usufruire del sito e della pagina Instagram del museo che forniscono già allo spettatore le prime immagini delle spettacolari sale espositive.
INFO: bassins-lumieres; Instagram.