ASCANIO: L’ARTE CHE ABBRACCIA IL CIELO E NASCE SOTTOTERRA

di Chiara Sandonato

Tempo di lettura: 4 minuti

La metropolitana di Milano è come un gigantesco ventre di balena chiassoso: un luogo di trasformazione. Siamo alla stazione Repubblica, dove ogni tre minuti parte una metro e ne arriva un’altra, c’è un brusio costante mentre le persone brulicano da ogni parte. Qui si trova il laboratorio di Ascanio, un luogo si cooperazione creato da un artista profondamente eclettico, di origini cubane. 

Chi conosce Ascanio sa che in un flusso di comunicazione lui userà spesso un intercalare: «wow!», un mix tra entusiasmo febbrile, stupore e imbarazzo, che fa da incipit a molte delle sue risposte. 

Ascanio nasce come pittore, laureato all’Accademia di Belle Arti di Cuba e il pennello non l’ha mai abbandonato, neppure per realizzare i suoi giganteschi murales, che sono davvero… “wow”! 

Ascanio, Over the challenges, Villa Olivia. Viale Leonardo da Vinci. Castellammare del Golfo. Sicilia, 2018

Ascanio è il tuo nome di battesimo o un nome d’arte?

In realtà Ascanio è il mio cognome, il mio nome è Danis. 

Raccontaci le tue origini.

Sono nato a Santiago de Cuba e sono figlio d’arte. Mio padre è stato il mio maestro: pittore, storico dell’arte e insegnante presso l’Universidad de Oriente a Santiago de Cuba.

Da quanto tempo ti trovi in Italia?

Quattro o cinque anni. Ma mi sembrano almeno dieci! Questa città mi ha accolto bene e io ho cercato subito di creare una rete di collaborazioni sul territorio nazionale e internazionale.

Le tue opere sono caratterizzate da toni molto vivaci. Cerchi di rievocare i colori della tua terra attraverso i tuoi murales?

Questa è un’intuizione molto comune ma non veritiera. Spesso sono i miei committenti a richiedere opere molto colorate per ravvivare alcuni spazi urbani. In realtà il miei colori sono il bianco e il nero e i toni del seppia. I colori monocromatici sono più drammatici e molto efficaci per raccontare una storia.

Ascanio, L’angolo di Paolo Limiti, Naviglio La Martesana, Milano

Una cosa che mi sono sempre chiesta: nell’ambito della street art qual è la vita di un’opera d’arte in termini di tempo? Si tratta di un’arte “effimera”?

Come ogni opera d’arte legata alla pittura, sin dai tempi dell’affresco, anche la vita di un murales dipende in parte dal suo supporto. L’anima interiore è la parete. Per questo, per la conservazione di un’opera, è necessario uno studio scientifico preliminare che riguarda la muffa, l’umidità, la tecnica di costruzione di un muro, per comprendere i pigmenti che esso può accogliere. Il supporto deve essere trattato nel modo corretto e, successivamente, l’opera viene protetta da una vernice lucida e opaca che  le protegge dal sole, dalla pioggia e dall’inquinamento. Riuscirò a creare qualcosa di duraturo? È una delle domande più frequenti per uno street artist, che da vita a un museo a cielo aperto ma esposto a molti rischi.

Ascanio, Circolo dell’amicizia, Consiglio di Zona, Milano, 2018

La parte più entusiasmante della Street Art.

Il suo aspetto partecipativo. L’opera è l’idea dell’artista ma appartiene al pubblico, a chiunque desidera prendere un pennello in mano e provare a gettare una pennellata su un muro. La condivisione è il momento più gioioso per me ed è l’ingrediente fondamentale in un’opera d’arte.

La tua firma grafica.

L’icona di Ascanio è un omino che si arrampica ed è intitolata “climbing the future”: scaliamo il futuro. È la mia silhouette. 

Questo simbolo contestualizza ogni opera, appare sempre in ogni idea e situazione. Cambia il colore, l’andamento orizzontale o verticale, la direzione da destra a sinistra, ma il soggetto si arrampica sempre.

Ascanio, Sguardo al Futuro, Piazza della Repubblica. Subway Station Repubblica , Milano, 2017

La tua filosofia

Climbing the future è anche il mio motto. Ogni creativo ha qualcosa nel futuro, pensa sempre alla novità e a creare qualcosa di nuovo. Questo è possibile se sei costante e sistematico. Mantenere la disciplina è fondamentale, se ci tieni tanto e mantieni fisso l’obbiettivo, mi sa’ che vinci!

Progetti per il futuro.  Cosa c’è in cantiere?

C’è una mostra prevista per il mese di Settembre, una personale dedicata alla figura della donna, che ha richiesto un lungo lavoro e una collaborazione con modelle dal vivo. La mostra rappresenta un ritorno e un superamento della pittura, le opere sono state realizzate con una tecnica che coniuga l’acrilico, il carboncino e la serigrafia. Spero sia qualcosa di innovativo, ricco di spunti e di soluzioni nuove. Il concetto di contaminazione è una costante per me, sia a livello umano che a livello creativo, come si può percepire all’interno di questo studio dove chi desidera può venire a lavorare o a condividere lo spazio, utilizzando il laboratorio. 

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Sito dell’artista: http:// www.ascaniocuba.com

Credits: Ascanio.

Foto in copertina: Ritratto di Angelo Pepe.

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