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la MIA ESPERIENZA ALLA prima metafiera di arte contemporanea italiana
Su Lieu.city, piattaforma per eventi art related in realtà aumentata, a darmi il benvenuto è la fondatrice di BOOMing Contemporary Art Show, Simona Gavioli. In un video di presentazione, annuncia con orgoglio la prima metafiera di arte contemporanea italiana. Booming prosegue così il suo percorso espositivo basato su una continua sperimentazione, anche tecnologica.
Terminato il video, mi accingo ad entrare in uno spazio virtuale che riproduce fedelmente gli spazi del binario centrale di DumBO, dove la manifestazione si svolgeva e tornerà a svolgersi fisicamente in primavera. L’ edizione di quest’anno, online dal 20 al 23 gennaio, è all’insegna della “querencia”. Si tratta di un termine spagnolo che non ha corrispettivo in nessuna lingua. La querencia è il luogo sicuro in cui un toro, durante la corrida, cerca riparo per ricaricare le sue energie al massimo. L’idea é dunque quella di scoprire attraverso l’arte, come siamo stati in grado di recuperare forza ed energia e di reagire alla pandemia.
Posso navigare tra gli stand della fiera, mettere un like con la stessa icona di Instagram alle opere che mi piacciono e richiedere informazioni, come ad esempio il prezzo e le dimensioni e ovviamente, ho anche la possibilità di acquistare opere.
WHAT’S ON DISPLAY
In fiera ce n’è davvero per tutti i gusti e per tutti i portafogli. Dalle simpatiche opere pittoriche di Karlien De Villiers con personaggi bizzarri e colorati che sembrano usciti fuori dal mondo dei fumetti, ai lavori degli ormai immancabili street artist italianissimi, ma di fama internazionale, Andrea Casciu e Nemo’s, di cui adoro particolarmente gli skateboard firmati e finiti a mano.
La street art è molto presente, anche grazie alla schiera dei “figli di Banksy” come Mr. Savethewall o Mr. Brainwash o al newyorkese Shepard Fairey, diventato celeberrimo per l’opera con soggetto l’ex presidente americano Obama. Le opere in fiera invece, vedono protagoniste del suo intervento volti e rivendicazioni tutte al femminile.
Anche questa edizione come la precedente, ha come parola d’ordine feminisMAS. La fiera ha un preciso focus sulle donne, ancora sottorappresentate nel sistema e nel mercato dell’arte. Partecipano infatti, figure femminili di spicco nel panorama artistico nazionale e internazionale, oltre che artisti che hanno fatto della tematica femminile il cardine della loro poetica.
Molti artisti italiani, ma anche tanti nomi internazionali dell’arte contemporanea. Big affermati e ormai (ahimè) storicizzati, campioni del mercato, anche se autori di opere dal gusto discutibile: come quel genio del male di Jeff Koons e i suoi odiabili balloon dogs, fino alle nuove giovani scoperte. Tra le novità degne di menzione, anche la presenza, ormai prerogativa di una manifestazione che sa stare al passo con i tempi, di opere di Crypto art. Come al solito però, non mi pare che esse si distinguano per particolare senso estetico anzi, mi sembra che il medium e il suo successo mediatico e di mercato sia predominante se non totalizzante.
pro e contro di una metafiera
Bilancio dell’edizione? Sicuramente da apprezzare e premiare la volontà di sperimentare, la determinazione e la caparbietà del team di Booming, che è riuscito a trasformare una situazione critica – la pandemia che scoraggia e vieta eventi in presenza e assembramenti in luoghi chiusi – in un’opportunità di innovazione, ricerca e sperimentazione.
Certo è che nel metaverso, almeno questo è quello che ho percepito, si perde l’aspetto che prediligo delle fiere d’arte. Si tratta di due esperienze completamente diverse e forse nemmeno paragonabili, quella della fiera in presenza e quella nel metaverso. Sicuramente divertente e curioso farsi un giro alla fiera dal divano di casa, ancora in pigiama; ma ho sentito la mancanza della visione diretta e materica delle opere, nonostante la loro riproduzione fedele. Mi è mancato prendere un aperitivo al bar, facendo due chiacchere e commentando le opere viste, fantasticando sugli acquisti, che poi comunque – purtroppo – non avrei fatto.
Manca dunque l’aspetto più umano e vivo, anche se, il metaverso rende più inclusivo il il mercato dell’arte contemporanea: cancella quel timore reverenziale nel rapportarsi con galleristi e mercanti d’arte, radical chic e snob per vocazione. Nel metaverso non ci si mette la faccia. Conoscere i prezzi delle opere o chiedere informazioni è più semplice, distaccato e informale. Basta scrivere un messaggio al gallerista, senza dover aspettare che lui o lei abbiano finito di abbracciare amici e conoscenti di lunga data o di pavoneggiarsi nel loro spazio espositivo.
Per ritrovarci in questo imbarazzo, non ci resta che aspettare l’edizione in presenza, che avrà luogo dal 12 al 15 maggio 2022.
Immagine di copertina: Panoramica dagli stand di Booming Art Show ©Asia Graziano