Che cosa rende miart così diversa, così attraente?

di Matthias Favarato

Il mese di aprile a Milano vuol dire Salone del Mobile e Design Week, ma vuol dire anche miart e Art Week. Da ventiquattro anni, miart è la fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea di Milano organizzata da Fiera Milano e negli anni è stata capace di affermarsi nel panorama artistico italiano ed internazionale.

Andando con ordine: le 186 gallerie che parteciperanno a miart 2019 si divideranno in sette sezioni. Established Masters per i grandi artisti, Established Contemporary per il contemporaneo stretto, Emergent perle nuove proposte, Object per il design. Le ultime tre sezioni invece (Generations, Decades e On Demand) caratterizzano la manifestazione con un forte taglio curatoriale. Le gallerie invitate a Generations mettono in scena un dialogo tra maestri di generazioni differenti, in un continuo scambio e rapporto. In Decades nove gallerie ripercorrono le nove decadi del secolo breve, dal 1910 al 1990. Infine, le gallerie di On Demandpresentano le opere più innovative, capaci di dialogare con i visitatori: si tratta di una sezione trasversale, disseminata lungo tutto il labirinto della fiera. Ultimo, ma non ultimo, il denso programma miartalks che mette sul palcoscenico oltre 40 addetti ai lavori, tra artisti, curatori, collezionisti e direttori di musei.

Queste sono le caratteristiche ‘formali’ della fiera. Quali sono le caratteristiche intrinseche della manifestazione? Nel sistema italiano, la fiera milanese si allontana decisamente dall’autorevolezza e dalle sperimentazioni di Artissima di Torino ed è una bambina in confronto ai 43 anni di vita di Artefiera di Bologna. miart è lo specchio della sua città e del “sistema-Milano”. Una fiera dalla forte impronta commerciale, capace di soddisfare le ricerche dei collezionisti e di proporre opere dall’investimento ‘sicuro’ (un toccasana per far muovere il mercato dell’arte). Tuttavia, è il contesto dell’Art Week il punto di forza. Secondo un modello simile ai Saloni e al Fuorisalone, la settimana dell’arte innonda Milano di inaugurazioni, mostre e performance per tutta la città, così da creare un denso calendario di eventi da vivere tutto d’un fiato.

Qual è, invece, il quid di miart? La comunicazione, fresca, totale, contemporanea. Quest’anno la campagna multimediale è stata realizzata dal fotografo Jonathan Frantini con la direzione artistica di Francesco Valtolina. Nasce così Horizon, chemette al centro adolescenti in un ambiente naturale, in libera esplorazione, dall’alba al tramonto. Infine, per la prima volta nella storia di miart, un verso del poeta Gareth Evans guiderà questa edizione: «abbi cara ogni cosa». Soprattutto, per noi, l’arte e i suoi valori.

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Jonathan Frantini, Francesco Valtolina, Horizon (campagna di comunicazione per miart), 2019 copyright miart, Fiera Milano s.p.a.

miart 2019

5 – 7 aprile 2019

VIP preview e vernissage su invito: 4 aprile 2019

fieramilanocity

Ingresso viale Scarampo, Milano

padiglione 3, gate 5

www.miart.it

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