il cuore pulsante della street art a BOLOGNA
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Ogni anno le strade di Bologna vengono colorate dalle opere del Cheap Street Poster art .
Nato nel 2013 e organizzato appunto da Cheap che viene definito dalle quattro fondatrici fondatrici Sara Manfredi, Sonia Piedad Mariangeli, Elisa Placucci e Flavia Tommasini, un collettivo, un’associazione, uno sguardo non obiettivo sul mondo.
Troverete le opere esposte nel periodo primaverile, il laboratorio permanente ha come obiettivo quello di promuovere la street art come linguaggio espressivo urbano, i cui manifesti esposti per le vie principali della città sono realizzati prevalentemente in carta.
Qui trovate il nostro precedente articolo sul Cheap Festival 2019 con i manifesti di School of Feminism.

Foto di Margherita Caprilli
Oggi la street art sta vivendo un momento di forte rinnovamento e nella stessa Bologna Cheap si propone come alternativa urbana e gratuita, alle tante mostre di grandi artisti visitabili all’interno delle mura museali (per esempio quella di Banksy).
Questa contrapposizione fa riflette, mette davanti ai nostri occhi come il mercato dell’arte possa cambiare l’arte e l’artista, rendendo entrambi vendibili.
Vedere un’opera di street art in un museo a pagamento, sicuramente cambia la natura del messaggio artistico, lo rende meno diretto, non libera la sua fruizione e lascia una parte di pubblico dubbiosa sulla sincerità del messaggio stesso.
In quest’iniziativa si può ammirare il cuore pulsante della street art battere ancora e venire utilizzata per sensibilizzare il pubblico che inconsapevole, passeggiando per le città scopre i manifesti che trattano in maniera sensibile tematiche contemporanee, originali nella realizzazione. Colorati e magnetici attraggono lo spettatore tanto che pur ignorando il festival, è comunque impossibile ignorare queste creazioni.
I manifesti sono divisi in 4 sezioni:
1. Icons è la sezione dedicata ai grandi artisti scomparsi il protagonista di quest’anno è una divinità assoluta nel mondo della musica, un uomo venuto da marte, sua maestà David Bowie, l’indimenticabile Ziggy Stardust.

Foto di Margherita Caprilli
2. Un’altra sezione è dedicata ai 50 anni dal colpo di Stato cileno e in occasione della Children’sbook Fair sono state selezionate 10 illustrazioni e trasformate in manifesti per il festival.
Le illustrazioni rendono onore e gloria alle vittime della violenza dello Stato cileno.

Foto di Margherita Caprilli
3. Un’altra sezione è dedicata alle illustrazioni di Claudio Romo, tratte dal suo ultimo libro “Comprendere lo spirito di un Golem” guida pratica e aneddotica. Lo scrittore cileno rappresenta mondi immaginari facendo riferimento ad antichi miti e leggende.
4. Non poteva mancare anche quest’anno il tema d’attualità, il motto che sta facendo risuonare le coscienze di tutto il mondo: donna, vita e libertà. La sezione è dedicata alla rivoluzione persiana e i poster sono realizzati da un’artista iraniana anonima.
Inoltre per celebrare il 25 aprile, in collaborazione con il comune di Marzabotto e il Poggiolo Rifugio Resistente, sono stati realizzati alcuni manifesti che riportano frasi tratte dalla poesia “Lapie ed ignomia“, dedicata da Pietro Calamandrei al comandante dei nazisti in Italia durante l’occupazione nel nostro paese.

Foto di Margherita Caprilli