DETTAGLI A COLORI. LA MOSTRA DI VIVIAN MAIER A MILANO

Di Laura Marasà

Tempo di lettura: 3 minuti.

Nel 2015 venivano esposte a Forma Meravigli le opere di Vivian Maier in bianco e nero; quest’anno la sede è la stessa ma con un tocco di colore in più.

La mostra “Vivian Maier. A colori”, curata da Alessandra Mauro, è stata realizzata in collaborazione con la Howard Greenberg Gallery di New York.

Vivian Maier. A colori. Forma Meravigli, Milano 2019. Foto di Laura Marasà.
Vivian Maier. A colori. Forma Meravigli, Milano 2019.
Chicago, 1971 © 2018 The Estate of Vivian Maier, Courtesy of Maloof Collectionand Howard Greenberg Gallery

Vivian Maier è conosciuta come “l’obiettivo invisibile” per le strade di Chicago. Ad affascinarla sono uomini e donne sconosciuti che con un dettaglio, un gesto o uno sguardo la sorprendono e lei non può far a meno di catturarli su pellicola. Lasciandosi ispirare dal semplice e dal giornaliero, i suoi scatti rubati diventano immagine, racconto.

Guardando le sue fotografie, vediamo come Vivian Maier avesse imparato a osservare il comportamento umano, l’avvenimento che accade in un attimo preciso, il lampo di un gesto, l’espressione di un volto: che trasformavano ai tuoi occhi la quotidiana vita di strada in una rivelazione.

Joel Meyerowitz
Vivian Maier, Chicago, 1962.

Diverse riflessioni sull’artista fanno coincidere l’approccio umano e sensibile della fotografa con il tipo di strumento che possedeva: una Rolleiflex, una reflex biottica che tenuta al collo e posizionata in basso per poter guardare il visore dell’inquadratura, le permetteva di scattare e al contempo interagire col soggetto.

Famosi sono gli autoritratti dell’artista, di cui trovate traccia nel nostro articolo “Cercando Vivian Maier nella città del vento” focalizzato sulla mostra ospitata quest’anno a Trieste, dal titolo “Vivian Maier. The Self-portrait and its Double”Autoritratti realizzati nei luoghi più disparati, tutti accomunati da una prospettiva dal basso e spesso anche dalla presenza dello specchio: la donna senza guardarlo, lascia intravedere alle sue spalle il paesaggio urbano che la circonda.

Per l’appunto, parte della mostra “Vivian Maier. A colori” presenta in una prima sala una serie di autoritratti: un’ombra sull’asfalto, un cappotto sdraiato per terra simile a uno spaventapasseri, il riflesso della donna nello specchio di un supermercato o quello nella vetrina di un negozio. 

Vivian Maier, Chicago, 1956.

Nonostante le fotografie dell’artista passate ormai alla storia di siano tutte in bianco e nero, non di meno interesse appaiono quelle a colori che oggi ci aiutano a completare e apprezzare a pieno il suo lavoro.

Potremmo definire le fotografie di Vivian Maier ironiche. La sensibilità della fotografa e la sua attenzione al dettaglio riescono a far emergere particolari che lasciano un sorriso in bocca, ed è apprezzabile ancor di più perché non c’è nulla di costruito, l’artista diventa semplicemente testimone e portavoce di ciò che sta intorno a lei: noi.

In questa “ironia”, il colore gioca un ruolo fondamentale perché è tramite un gioco di associazioni cromatiche e contrasti che emergono dettagli, soggetti evocativi e ambigui al limite della comicità. Coincidenze divertenti che se osservate con attenzione, acquistano un significato. 

Vivian Maier, Senza titolo, Chicago, agosto 1976.

Quella che prima poteva essere una riflessione sulla forma ora viene fatta coincidere anche con un’attenzione al colore e alle combinazioni che esso può creare. 

Un interessante escamotage permette di focalizzare l’attenzione su tre fotografie: tre pannelli raffiguranti le gigantografie del medesimo scatto al quale fanno da supporto oltre che da cornice. I pannelli, già visibili dalla strada, sono un invito ad entrare per il passante curioso.

Così il lavoro di Vivian Maier viene presentato per la prima volta al pubblico italiano con un’esposizione tutta a colori. In mostra inoltre è possibile acquistare un libro omonimo all’esposizione, pubblicato da Contrasto con una prefazione della fotografa di fama mondiale Joel Meyerowitz e un testo del curatore Colin Westerbeck, che analizzano attentamente la natura degli scatti dell’artista. Il libro è la più grande e curata collezione di fotografie a colori di Vivian Maier mai pubblicata in un volume.

Senza dubbio Vivian Maier può essere considerata una delle prime poetesse della contemporanea fotografia a colori.

Joel Meyerowitz

VIVIAN MAIER. A COLORI

24 ottobre 2019 – 19 gennaio 2020

Fondazione Forma per la fotografia – Via Meravigli 5, Milano

Lun-mar: chiuso
Merc-dom: 11-20

Biglietto: 5 euro

Ingresso gratuito per i bambini sotto i 12 anni e per i portatori di handicap.

Credits: © 2018 The Estate of Vivian Maier, Courtesy of Maloof Collection and Howard Greenberg Gallery.

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