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Urs Stahel cura la prima antologica del fotografo irlandese

Fino al 19 settembre 2021 la Fondazione MAST di Bologna ospita Displaced la prima mostra antologica dell’artista Richard Mosse, curata da Urs Stahel. Un percorso di grande impatto visivo, capace di rovesciare il modo in cui rappresentiamo e percepiamo la realtà.
Lo sguardo del fotografo immortala le situazioni critiche e i luoghi di conflitto. L’utilizzo di tecnologie di derivazione militare stravolge la rappresentazione fotografica, creando immagini che colpiscono per estetica, ma che al contempo suscitano una riflessione etica.
L’artista definisce la bellezza come “lo strumento più affilato per far provare qualcosa alle persone”: se si riesce, attraverso la bellezza a raccontare la sofferenza e la tragedia, “sorge un problema etico nella mente di chi guarda”, che si ritrova confuso, impressionato, disorientato. Di conseguenza, l’invisibile diventa visibile, in tutta la sua natura conflittuale.
Nella mostra, le fotografie di grande formato e i video generano un’esperienza immersiva di rara intensità, sorprendente per la forza degli stimoli visivi e sonori. Grazie alla tecnologia Mosse ci fa osservare l’invisibile: i conflitti, le migrazioni, il cambiamento climatico.

richard mosse
Quello della visibilità, ovvero del modo in cui siamo abituati a vedere, pensare e intendere la realtà è un tema ricorrente nella ricerca dell’artista.
Richard Mosse nasce a Kilkenny, in Irlanda, attualmente vive e lavora tra New York e Berlino. Laureato in letteratura inglese dal King’s College di Londra nel 2001, prosegue gli studi al conseguendo un diploma post-laurea in belle arti alla Goldsmiths, University of London nel 2005 e un master in fotografia dalla Yale School of Art nel 2008.

L’utilizzo di mezzi altamente tecnologici nelle aree devastate dalla guerra o dagli squilibri sociali, permette al fotografo di creare una nuova prospettiva su quegli stessi luoghi e allo stesso tempo di usare la “causa” come mezzo per documentarne gli “effetti”.
Il percorso espositivo
La mostra si sviluppa su tre spazi della Fondazione MAST: Gallery, Foyer e Livello 0.

La Gallery ospita alcuni dei primi lavori (Early Works) scattati in luoghi segnati da conflitti – Medio Oriente, Europa Orientale, confine tra Messico e Stati Uniti, e Infra, la serie che ha reso celebre l’artista, con immagini prodotte durante le brutali guerre nella Repubblica Democratica del Congo attraverso l’impiego di Kodak Aerochrome, pellicola a infrarossi fuori produzione, ma usata per la ricognizione militare.
Nel Foyer è in mostra la serie Heat Maps e le più recenti serie Ultra e Tristes Tropiques. Heat Maps presenta le immagini realizzate lungo le rotte migratorie da Medio Oriente e Africa verso l’Europa, con una termocamera per usi militari in grado di individuare differenze di temperatura fino a trenta chilometri di distanza. I 16 video dell’installazione Moria (Grid) (12′), girati con termografia ad infrarosso, rivelano i particolari della vita nel campo profughi sull’isola greca di Lesbo.

Le fotografie della serie Ultra offrono una prospettiva inaspettata sulla bellezza della natura della foresta amazzonica, grazie ad una tecnica di illuminazione a fluorescenza UV. Tristes Tropiques racconta l’impatto della deforestazione nell’area brasiliana tramite immagini scattate da droni su una pellicola multispettrale, una sofisticata tecnologia fotografica satellitare.
Al Livello 0 trovano spazio la videoinstallazione The Enclave (40′), girata con pellicola infrared Aerochrome, la videoproiezione Incoming (52′), ripresa con termocamera militare – entrambe frutto della collaborazione fra l’artista, il direttore della fotografia Trevor Tweeten e il compositore Ben Frost – e il video Quick (13′), approfondimento sul percorso artistico di Mosse.

Immagine di Copertina: Richard Mosse, Lost Fun Zone, Congo, serie INFRA © Richard Mosse
DISPLACED
Fondazione Mast, Bologna
Ingresso gratuito
07.05.2021 – 19-09.2021
Info: https://www.mast.org/
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