ESPLORAZIONI DI NATURA E FORME D’ARTE ALL’HANGAR BICOCCA DI MILANO

Di Paola Desiderato

Tempo di lettura: 3 minuti.

Le forme, i colori, le architetture della natura da sempre affascinano chiunque voglia creare qualcosa “ad arte”. La maestria spontanea delle forze che regolano il mondo vegetale ed animale ha ispirato grandi artisti, architetti ed umanisti. Tuttavia, alle soglie del 2020 che porta con sé resoconti sull’evoluzione meccanica, elettronica e informatica, forse è necessario ricordare che la maggiore fonte di ispirazione in tutti i tempi storici è sempre stata la Natura.

Mano con Hojas, 2013.

“A Leaf-Shaped Animal Draws The Hand” è la testimonianza che una relazione tra elementi naturali e soggetti umani, tra natura e modernità esiste ancora. Nella mostra personale dell’artista Daniel Steegmann Mangrané, ospitata per la prima volta in Italia presso Pirelli Hangar Bicocca di Milano e curata da Lucia Aspesi e Fiammetta Griccioli, troverete disegni, installazioni, sculture, video, realtà virtuale ed olografie.

Lichtzwang, 1998 (in corso).
Lichtzwang, 1998 (in corso).

Tutti questi media permettono all’artista (e a noi visitatori) di esplorare e comprendere la reale connessione tra il mondo artificiale e quello naturale.

Dettaglio di Table with Objects, 1998 (in corso)

Aggirandovi nello spazio industriale dell’Hangar Bicocca, incontrerete oggetti e forme che non vi ricorderanno immediatamente il mondo naturale: non preoccupatevi e non imponetevi di capire tutto e subito! Non si tratta di una mostra semplice ed intuitiva, ma di una serie di suggestioni o di suggerimenti dati dall’artista per cogliere (anche in un secondo momento) i nodi cruciali del suo processo di creazione artistica.

Systemic Grid 124 (Window), 2019.

Tra le opere più interessanti che hanno catturato la nostra attenzione ci sono due installazioni.

1. Elegancia y Renuncia, 2011: una foglia essiccata retta ad altezza occhio con dei supporti di metallo ed illuminata dalla luce di un proiettore per diapositive, vuole rappresentare la complessità dell’ecosistema. La superficie della foglia è incisa secondo piccoli segni circolari ben visibili solo se ci si avvicina all’oggetto: sembrano quasi infuocarsi davanti ai nostri occhi, mentre i contorni della foglia pian piano si dissolvono.

Elegancia y Renuncia, 2011.

2. Orange Oranges, 2001: un ambiente immersivo con le pareti trasparenti fatte di filtro fotografico color “medium lemon” (arancione), isola chiunque vi entri dal resto dei visitatori e del mondo. Qui l’esperimento dell’artista riguarda i confini della percezione.

Un tenda di seta indiana fa da chiusura a questa struttura, all’interno della quale trovano posto delle panche e un tavolo. Potrete servirvi del tavolo, come foste a casa vostra, per preparare una spremuta d’arancia al momento, grazie a coltelli, bicchieri, spremiagrumi e arance fresche messe lì a posta per voi. Usciti da questa struttura la visuale sul mondo circostante sarà straniante: vedrete tutto tinto di blu, a causa della compensazione cromatica che entra in gioco nei nostri occhi. Questa sarà tanto più forte quanto più a lungo sarete rimasti dentro Orange Oranges.

In questo caso il filtro fotografico agisce proprio come filtro di informazioni e di percezioni tra esterno ed interno della struttura.

Orange Oranges, 2001. Foto di Lorenzo Palmieri.

Avvicinatevi, addentratevi, esplorate e scegliete le opere che più vi affascinano tra le ventidue di Daniel Steegmann Mangrané in mostra a Milano.

Daniel Steegmann Mangrané. A Leaf-Shaped Animal Draws The Hand

Pirelli Hangar Bicocca, Milano – via Chiese, 2

Dal 12 Settembre 2019 al 19 Gennaio 2020

Foto dell’autrice.

In copertina: A Transparent Leaf Instead of the Mouth, 2016-2017. Foto di Agostino Osio

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