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Tra gli artisti più amati e per i quali molti sarebbero disposti a fare file interminabili e spendere qualsiasi cifra pur di vedere dal vivo le loro opere, vi è sicuramente Vincent van Gogh.

I suoi dipinti sono i più riprodotti e commercializzati al mondo, ovunque è possibile trovare una riproduzione di una parte o di un dettaglio delle sue opere, eppure le mostre che lo vedono protagonista, registrano puntualmente grandi numeri di affluenza e milioni di Instagram Stories che le pubblicizzano.
Ci aspettiamo che accada lo stesso con la mostra “I colori della vita” dedicata a Vincent van Gogh, che avrà luogo a Padova presso il Centro culturale Altinate San Gaetano.

L’esposizione aprirà solo ad ottobre 2020, ma già diverse testate specialistiche ne parlano come uno degli eventi dell’anno e creano trepidante attesa intorno a questo evento artistico.
In effetti, alcune caratteristiche della mostra già ci incuriosiscono: in primis, il ritorno sulla scena del curatore Marco Goldin, critico d’arte italiano, noto soprattutto per le famosissime e visitatissime mostre italiane, dedicate agli Impressionisti.
Mai come per queste mostre, i musei coinvolti da Goldin hanno registrato tale affluenza di pubblico, quasi da non riuscire a contenerlo ed i giornali hanno, subito, attribuito al curatore la bravura di essere finalmente riuscito a portare le grandi “masse” al museo. Ad un’analisi più attenta, però, risulta chiaro che il successo di Goldin è direttamente collegato al fenomeno delle mostre “blockbuster”, in cui è la preesistente notorietà dei soggetti e degli artisti a muovere i pubblici – che spesso entrano non conoscendone i cenni storici o le peculiarità stilistiche ed escono allo stesso modo – molto più che le scelte curatoriali, legate ad un allestimento ed un’affascinante e innovativa narrazione. È innegabile che sia più semplice attrarre grandi numeri, parlando di Monet, Manet e Renoir, piuttosto che di Magritte, Escher o Matisse (solo per citarne alcuni, altrettanto significativi). La sfida, spesso, sta proprio in questo.

Ciononostante, tornando a van Gogh, dal 2002 Goldin ha portato avanti studi e ricerche sulle opere d’arte, per approfondire la figura e lo stile di Vincent van Gogh, mediante ampie esposizioni ma anche con alcuni spettacoli teatrali dedicati alla vita e al lavoro dell’artista olandese.
L’altro aspetto che ci colpisce è la tipologia di opere scelte per l’esposizione padovana. Oltre ottanta capolavori di van Gogh, tra cui i meravigliosi paesaggi, ma anche i ritratti e le scene di vita quotidiana e familiare, sono stati indagati e raccontati in questa mostra che si serve di importanti prestiti internazionali (principalmente dal Van Gogh Museum di Amsterdam e dal Kröller-Müller Museum di Otterlo, Paesi Bassi) per poter mostrare le differenze e le unicità di questo artista, anche mediante il confronto/dialogo con le opere di Monet, Pissarro, Seurat, Hiroshige, Hokusai e, naturalmente, dell’amico Gauguin.
Vincent van Gogh, Ritratto di Joseph-Michel Ginoux, 1888. Otterlo, Kröller-Müller Museum. Vincent van Gogh, Il buon Samaritano (da Delacroix), 1890. Otterlo, Kröller-Müller Museum.
Perciò ci aspettiamo, non solo, che non deluda le nostre aspettative, bensì che le superi di gran lunga. Ci auguriamo che il viaggio sulle tracce del pittore più amato e controverso di sempre, ci coinvolga e ci incanti, attraverso i luoghi e le figure che hanno determinato la sua tavolozza: i colori della sua vita, per l’appunto.
I COLORI DELLA VITA. VINCENT VAN GOGH
Dal 10 Ottobre 2020 all’11 Aprile 2021
Centro culturale Altinate San Gaetano, via Altinate, 71 – Padova
Info: centroculturalealtinate@comune.padova.it
Credits: Libreriamo, Linea d’ombra, Artslife.
In copertina: Vincent van Gogh, Paesaggio con covoni e luna nascente, 1889. Otterlo, Kröller-Müller Museum. Fonte: Artslife.