IL FESTIVAL DEL NULLA: LA CULTURA CHE RESISTE

Di Laura Carioni

Tempo di lettura: 2 minuti

Il difficile momento che il mondo intero sta vivendo, ha costretto i governi ad adottare misure di contenimento del contagio molto restrittive che hanno provocato tra gli altri la chiusura di tutti i luoghi della cultura.

La situazione di emergenza che si è determinata, oltre ai pesanti rischi in termini sanitari, rischia di provocare un serio tracollo di molti ambiti produttivi ma in primo luogo di quelli che traggono i loro ricavi dalla frequenza di pubblico, in primis le attività culturali.

Siamo ancora nel pieno dell’epidemia per cui non ci sono ancora dati certi sulla durata e sull’impatto che questa emergenza sanitaria provocherà sia sulla nostra libertà di spostamento, che sul consumo culturale. Musei, teatri, concerti, spettacoli, iniziative culturali sono messe a dura prova da questo fenomeno ed è quindi necessario iniziare a ripensare le modalità di accesso alla cultura e alle istituzioni culturali per evitare che queste soccombano e falliscano la loro missione per mancanza di entrate, sostegni finanziari ma anche nuovi mezzi per la comunicazione al pubblico; è anche fondamentale però non dimenticarsi di tutti coloro che producono la cultura, gli artisti, gli attori, gli aiutanti di scena, tecnici audio e video, che ora si trovano senza entrate sicure.

In questo mondo culturale che lotta per resistere, si colloca un’iniziativa singolare: a Praga, Hana Třeštíková, produttrice e consigliera comunale, ha unito le proprie forze con GoOut per creare il progetto NIC2020 (o Niente 2020) che permetterà agli amanti dell’arte (e non solo) di acquistare dei biglietti per eventi “inesistenti” presso le sedi in tutto il paese, i proventi saranno destinati a pagare il salario di artisti, ingegneri del suono, macchinisti e tutti gli altri lavoratori del settore artistico.

Decine sono le istituzioni culturali che partecipano all’iniziativa tra cui segnaliamo Futurum Music Bar, Cross Club, Jatka78, KinoDlabačov, ma anche luoghi più grandi come Divadlo Archa, Lucerna Music Bar, Kasarna Karlin e il centro d’arte contemporanea MeetFactory – molti dei quali ospitano artisti internazionali.

La “prevendita” è online dal 1° aprile al 1° maggio, giorno in cui verranno registrati gli incassi di tutti i biglietti venduti e verranno donate le entrate alle istituzioni che hanno partecipato.

Ci sono ancora pochi giorni per poter aderire a questa “chiamata alle arti” e farlo è molto semplice: basterà scegliere la sede a cui donare, decidere il proprio posto a sedere nel sistema di prenotazione (prima fila, platea, galleria). Ciascun biglietto è valido per un posto, ma ovviamente la capacità dei ticket è illimitata così che tutti possano partecipare.

I prezzi vanno dalle 5.000 corone (circa 185 €) per i posti VIP fino a 20 corone (circa 0,74 €)  per i posti in balconata.

“Festival of Nothing” è un’iniziativa unica nel suo genere, che sicuramente garantirà alle istituzioni culturali, i teatri, e non solo, le entrate necessarie per poter resistere e reinventarsi con la possibilità di raggiungere anche nuovi utenti. Questa campagna di crowdfunding è una sfida per la cultura che verrà, in cui nessuno viene lasciato solo e dove tutti i suoi lavoratori sono premiati per il compito che svolgono ogni giorno.

Una volta che il mondo tornerà alla normalità, siamo certi che i nostri luoghi della cultura continueranno a fare ciò che sanno fare meglio: ampliare i nostri orizzonti, portarci gioia e soprattutto, regalarci esperienze indimenticabili.

Hana Třeštíková – producer and Prague City Councillor

In copertina: Festival of Nothing 2020. Credits.

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