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Ogni giorno incontriamo “ritratti” di persone sconosciute: milioni di bocche, nasi, occhi, capelli. Facce apparentemente inedite, che nei loro dettagli a volte ci sembrano familiari. Simboli, colori, ricordi si affacciano nella mente mentre le guardiamo e scrutiamo nella loro storia.
Il grande Paul Gauguin ha dedicato gran parte della sua carriera ai ritratti di familiari, di amanti, di conoscenti e amici, passando anche per i suoi autoritratti, sempre arricchiti di simbolismo e spiritualità per renderli visioni esteriori di una vita interiore. Guardando ai suoi ritratti ci sembra davvero che qualcosa ci sia familiare e che ci ricordi qualcosa o qualcuno.
Ecco la magia di Gauguin!

La mostra promossa da Credit Suisse, “Gauguin Portraits”, visitabile fino al 26 Gennaio 2020, raccoglie i più significativi ritratti dell’artista francese presso la National Gallery di Londra.

Da Parigi a Copenhagen, fino in Polinesia, passando per la Bretagna, Paul Gauguin, artista “disadattato” alla ricerca della bellezza e della bestialità della natura, ha sperimentato con le tecniche e osato con i colori, ispirato dai mondi e dalle culture lontane che ha vissuto personalmente.
Come spesso accade ai grandi artisti (definiti tali solo alla fine della loro epoca), Gauguin è stato guardato con diffidenza dal mondo dell’arte di fine Ottocento e le sue opere risultavano incomprensibili ai più: in continua oscillazione tra realismo, immaginazione e simbolismo.

Al di là dei suoi dipinti più famosi, i ritratti che lo hanno accompagnato durante i suoi viaggi, rientrano di diritto tra le sue opere più belle, di una bellezza senza tempo, pregna di ricordi esotici e avvolti da un’aura quasi “sacra”. Gli oggetti presenti in essi sono dei “surrogati”: anch’essi simboli di un concetto o di un episodio di vita, come il girasole caduto dal suo vaso, proprio sotto gli occhi dell’osservatore, segno del passaggio dell’indimenticabile Van Gogh nella vita dell’artista.

Difficile non restare affascinati dal sapiente uso delle pennellate di colore pieno e dalle inquadrature pittoriche dell’artista, ma ancora più difficile è non perdersi alla ricerca dei dettagli di ogni ritratto: ambienti di sfondo reali ed immaginari, oggetti in primo piano, ornamenti e vesti. I lineamenti di ogni volto, così morbidi ma ben definiti, sembrano posare in modo spontaneo e mai forzato, proprio lì in mezzo alla stanza del museo, per noi.


GAUGUIN PORTRAITS
The National Gallery – Trafalgar Square, Londra
Fino al 26 Gennaio 2020
Tutti i giorni dalle 10 alle 18
Foto dell’autrice.
In copertina: P. Gauguin, Merahi metta no Tehamana (Tehamana Has Many Parents or The Ancestors of Tehamana), 1893. Foto dell’autrice.