Di: Francesca Calogero
Tempo di lettura: 3 minuti.
Il Museo della Città di Livorno, inaugurato il 30 aprile 2018, è immerso nel cuore di uno dei quartieri più caratteristici e amati dai livornesi: Venezia Nuova, così chiamato per i tanti corsi d’acqua e la sua particolare somiglianza alla città da cui prende il nome.
Gli spazi che ospitano il museo sono gli unici edifici ad essere sopravvissuti alla Seconda Guerra Mondiale e alle sue ricostruzioni.
Le case altissime, dalle facciate tinte di un intonaco biondo, dove il rosa e il verde si confondono, splendono al sole con riflessi d’oro e di verderame, come l’acqua dei canali sparsa di chiazze d’olio. Le persiane hanno il colore delle foglie secche, son pallide e polverose.
CURZIO MALAPARTE, MALEDETTI TOSCANI
Il Museo della Città non si trova solamente in un quartiere ricco di storia, ma occupa degli edifici molto antichi e suggestivi: I Bottini dell’olio, la Chiesa del Luogo Pio, originariamente nota come chiesa dell’Assunzione della Vergine e di San Giuseppe. Questi due luoghi sono stati collegati tra di loro da un nuovo corpo che si è potuto costruire grazie al vuoto lasciato dalla Guerra: il complesso delle cosiddette Case Pie.
Nel 2013 la scelta di utilizzare questi spazi come contenitore museale non poteva sembrare più azzeccata, dato che ci parlano della storia di Livorno già prima di varcare la soglia.
Entriamo anche noi negli edifici di Venezia Nuova.
I BOTTINI DELL’OLIO
I Bottini dell’olio fanno parte di Livorno dal 1705 e hanno subito negli anni rifacimenti e modifiche. Difatti, in seguito alla costruzione di alcuni magazzini privati, questi spazi persero la loro importanza e furono utilizzati come depositi alimentari. Danneggiati durante la Seconda guerra mondiale, furono successivamente adibiti come ricovero per i senzatetto. Restaurati negli anni Ottanta, divennero sede di una sezione della Biblioteca Labronica, intitolata a Francesco Domenico Guerrazzi, destinata alle pubblicazioni successive al 1950.
A partire dal 2013, per ampliare i locali e ospitare la sede museale, sono stati avviati ulteriori lavori di restauro che hanno portato all’edificio attuale. I suoi spazi si estendono su due piani e hanno una volumetria articolata. La sala ricavata dal magazzino è costituita da un suggestivo salone dove un tempo erano presenti quasi 300 bottini (vasche) per il deposito dell’olio anche da parte di mercanti sprovvisti di magazzini propri.
Il piano superiore, dove originariamente si trovavano gli alloggi per le maestranze dell’arsenale, è divenuta sede della Biblioteca Comunale del Polo Culturale Bottini dell’Olio, inaugurata il 16 dicembre 2017.
CHIESA DEL LUOGO PIO
La chiesa ha visto la luce tra il 1713 e il 1715 su disegno di Giovanni del Fantasia e la sua realizzazione è legata ad un orfanotrofio per piccole orfane, detto appunto Luogo Pio (Case Pie), nel quale veniva dato aiuto ed educazione alle giovani.
Diversi anni dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, e dopo alcuni restauri avvenuti intorno al 1990, il luogo di culto sconsacrato e di proprietà comunale è stato affidato alla Chiesa cristiana. Solamente nel 2012 è tornato al comune, il quale ha promosso un progetto culturale per la costituzione del Museo della Città.
Oggi, prima di accedere alla navata possiamo ammirare una semplice facciata a capanna, a lato – lungo le pareti abbattute nel secondo dopoguerra -si innalza un piccolo campanile a vela, ormai privo di campane.
L’interno, ricco di stucchi e decorazioni di stile barocco. Lungo la chiesa, si aprivano le grate attraverso le quali le orfane delle Case Pie potevano assistere alle funzioni. Vi erano tre piccoli altari di cui il maggiore era dedicato all’Immacolata e custodiva le reliquie di San Alessandro martire. Qui, prima dell’ultima guerra e della loro profanazione, si trovavano anche le spoglie dell’architetto Giovanni del Fantasia.
IL MUSEO
Attualmente, all’interno degli spazi museali è visitabile solamente la sezione di Arte contemporanea. La zona all’interno dei Bottini dell’Olio ospita invece dal 2019 mostre ed esposizioni temporanee.
Precedentemente al piano terra dei Bottini erano collocate le collezioni cittadine composte da circa seicento oggetti d’arte, dalle collezioni archeologiche (età etrusca e romana), passando per la sezione medievale e terminando con la sezione dedicata al risorgimento, le quali ripercorrevano la storia della città. Inoltre, c’erano spazi destinati ai principali artisti livornesi (da Leonetto Cappiello a Pietro Mascagni) al cinema, alla cucina e alla satira.
La sezione di arte contemporanea è visitabile presso la chiesa del Luogo Pio e nei nuovi edifici ricavati in adiacenza. Le opere esposte appartengono ad artisti di un certo calibro, come Piero Manzoni, Emilio Vedova, Pino Pascali, Tancredi Parmeggiani, Giuseppe Uncini, Enrico Castellani, Vincenzo Agnetti, Giulio Paolini, Emilio Isgrò, Gianfranco Baruchello, Mino Trafeli e tanti altri
LA MOSTRA TEMPORANEA
Dopo un anno dalla mostra su Modigliani, dal 2 luglio al 19 settembre 2021, il Museo della Città di Livorno ha voluto dedicare una mostra ad un altro celebre pittore livornese a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento, Mario Puccini: Mario Puccini – Van Gogh involontario.
Una rivelazione per me sono state le cose di Mario Puccini, un selvaggio pittore livornese allievo del Fattori. È un Van Gogh involontario: fortissimo; tu vedessi che colori, tu vedessi che fiere, che paesi, che mari, che barche in porto, ammassate, catramose.
EMILIO CECCHI
La mostra è stata curata da Nadia Marchioni e comprende centocinquanta opere, fra cui un importante nucleo collezionistico ritrovato per l’occasione, permettendo al visitatore di osservare dipinti assenti dalle esposizioni pubbliche da oltre cinquanta anni, con opere sia di Puccini sia di pittori a lui contemporanei come Giovanni Fattori, Plinio Nomellini, Silvestro Lega e altri.
La mostra ricostruisce l’universo degli artisti che contribuirono alla maturazione di Puccini e presenta al visitatore un importante nucleo collezionistico ritrovato che permette di osservare dipinti e disegni assenti dalle esposizioni pubbliche da oltre cinquanta anni. Inoltre, grazie all’impostazione curatoriale, viene evocata l’eredità del maestro Fattori attraverso precisi confronti con l’allievo Puccini.
INFORMAZIONI PER LA VISITA
Per non perdevi la presente esposizione ed eventuali future:
Museo della Città – Polo Culturale Bottini dell’Olio – piazza del Luogo Pio
Piazza del Luogo Pio, Livorno (LI)
Tel. 0586/ 824551 – 824552