IL SURREALISMO AL MUDEC: MI CI BUTTEREI SUL DIVANO DI MAN RAY

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Hai 16 euro e non vuoi spenderli in un aperitivo? Li puoi portare al MUDEC. Ebbene sì, perché il massimo sconto che ti possono fare è di 2,00€, a meno che tu non sia un giornalista, una guida con patentino o una persona con disabilità (lascio a voi i commenti).

A parte questa parentesi di sfogo, la mostra è una delle poche che potrei consigliare nella storia del Museo, ma la consiglio davvero. Soprattutto perché è l’unico luogo culturale aperto di lunedì, ma solo nel pomeriggio, dalle 14:30.

Mi preme precisare che, purtroppo, gli artisti e le loro immagini sono coperti dai diritti della SIAE e dunque non posso mostrare al meglio le opere e il loro contesto espositivo, nonché la scelta curatoriale. Un vero peccato in quanto nessun artista surrealista sarebbe mai stato d’accordo con questo. Ricordo la mostra che si tenne dal 14 ottobre al 7 novembre 1942, organizzata da André Breton con la collaborazione di Marcel Duchamp.

Altri tempi.

Exposition Internationale du Surréalisme, Whitelaw Reid mansion in Madison Avenue, New York, 1942. Credits.

IL MERITO LO DIAMO ALLA COLLEZIONE E ALL’allestimento

Tra le opere esposte risuonano a gran voce e misura i nomi di Salvador Dalí, Max Ernst, René Magritte e Man Ray. Quest’ultimo penso che potrebbe essere, insieme Duchamp, il padre di tutti i grandi artisti odierni.

Surrealismo
Salvador Dalí, Couple aux têtes pleines de nuages, 1936, Olio su tavola, Museum Boijmans Van Beuningen, Rotterdam. Credit line photographer: Jannes Linders
© Salvador Dalí, Gala-Salvador Dalì Foundation by SIAE 2023.

Tutto appartenente al Museo Boijmans Van Beuningen di Rotterdam, nei Paesi Bassi. Per chi non lo conoscesse: la collezione offre al visitatore una panoramica completa dell’arte occidentale, dal Medioevo ai giorni nostri. L’edificio del museo è chiuso fino al 2029 a causa di importanti lavori di ristrutturazione. Le opere allora prendono vita nei musei di tutto il mondo e nel “deposito” Boijmans Van Beuningen aperto nel novembre 2021. Penso che entrambi gli edifici meritino il loro spazio nell’articolo.

Fotografie del Museo e del deposito Boijmans Van Beuningen di Rotterdam

L’allestimento, curato dall’Architetto Corrado Anselmi, è perfetto: riesce ad essere coinvolgente e stimola la fantasia e riesce a rispecchiare a pieno l’idea che ti si incombe alla prima sezione della mostra:

“Siamo alla vigilia di una rivoluzione – Surrealismo. Puoi partecipare” [L’Ufficio centrale di ricerca surrealista, 1924]

L’IDEA DEL CURATORI?

Els Hoek, curatrice presso il Museo Boijmans Van Beuningen, e Alessandro Nigro, professore associato di Storia della critica d’arte presso l’Università di Firenze, sono entrambi studiosi del periodo storico d’interesse. Riescono a trasmettere perfettamente il contenuto tramite didascalie semplici, coinvolgenti e piene di citazioni.

Debole, invece, è il collegamento alla sede ospitante e all’apparato colonialistico/anticolonialistico interno al movimento Surrealista e Dadaista. Il MUDEC stesso non riesce proprio a capire il suo ruolo all’interno della società.

Surrealismo
Allestimento della Mostra al Mudec a Milano, DALÍ, MAGRITTE, MAN RAY E IL SURREALISMO. Capolavori dal Museo Boijmans Van Beuningen, 2023.
Ph. Carlotta Coppo

Oltrepassando l’aspetto per cui, a mio onestissimo avviso, questa mostra poteva essere ovunque, e il luogo in cui poteva esser meno è forse il Museo delle “Culture”. Mi spiego meglio: così come è stata realizzata è una bella mostra ma non è pensata al 100% per il luogo in cui è.

ACCENNI SULla mostra

La poetica surrealista pervade le sei sale espositive, una dopo l’altra, in un percorso suggestivo e affascinante. Ogni sezione è introdotta da un oggetto iconico che riesce ad evocare alla perfezione l’idea che i curatori vogliono suggerire.

La mostra si apre con il Manifesto del Surrealismo di André Breton, pubblicato a Parigi nel 1924 e con il sensazionale sofa di Dalì a forma di labbra, Mae West Lips Sofa, da 1938. Ispirato dall’opera The Lovers di Man Ray, 1936; da qui il titolo di questo articolo. Come a urlare: il Surrealismo non è uno stile, ma un atteggiamento.

Surrealismo
Man Ray nel 1970 con alle spalle la sua opera, All’ora dell’osservatorio. Gli amanti del 1936. Credits.

Si prosegue con l’esaltazione dell’origine dadaista del Surrealismo, con il magnifico Cadeau di Man Ray, e vale la mostra solo lui.

Surrealismo
Man Ray, Cadeau/Audace, 1921 (rifatto nel 1974), Ghisa e chiodi in rame, Museum Boijmans Van Beuningen, Rotterdam, © Man Ray 2015 Trust by SIAE 2023

Si viene poi proiettati ed immersi nel mondo dell’inconscio e della psiche per poi passare all’esplorazione della sessualità e viene descritto un mondo stranamente familiare, un modo di vedere la quotidianità e la bellezza in maniera “alternata” da quella che è la norma. Qui rimando a un film francese del 1974, non presente alla mostra ma che descrive il pensiero appena esposto: Le fantôme de la liberté (Il fantasma della libertà) di Luis Buñuel.

La mostra si conclude con la sezione dedicata alle culture del Sud Globale in relazione con l’essere Surrealista, sopra citato e per cui lascio a voi un commento definitivo.

La mostra terminerà il 30 luglio 2023. Affrettatevi!

Credits immagine di copertina: Allestimento mostra al Mudec di Milano, DALÍ, MAGRITTE, MAN RAY E IL SURREALISMO. Capolavori dal Museo Boijmans Van Beuningen, 2023, Ph. Carlotta Coppo

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