IN VIAGGIO CON I MUSEI DELLA CITTÀ: PALAZZO PEPOLI VECCHIO, il Museo della storia della città di Bologna

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IL PALAZZO: dimora dei governatori della città

L’antico palazzo di Taddeo Pepoli, primo signore di Bologna, fu acquistato dalla Cassa di Risparmio nel 2003. Il suo recupero è stato curato dell’architetto Mario Bellini, vincitore di un apposito concorso di idee, ed ebbe inizio nel 2005. Ad oggi, l’edificio si distingue come una delle realtà museali bolognesi più interessanti.

Credit Genus Bononiae

Palazzo Pepoli Vecchio, antica dimora di una delle famiglie più importanti di Bologna in epoca medievale , è il risultato di numerose addizioni e stratificazioni architettoniche. In età moderna, infatti, lo stabile è stato oggetto di frequenti cambi di proprietà e ha addirittura ospitato nelle sue sale una tipografia.

La sua storia comincia nel 1276 quando Romeo Pepoli acquista le prime costruzioni e prosegue nel 1344 con il figlio Taddeo Pepoli che fece erigere il primo nucleo del palazzo. La famiglia Pepoli è rimasta proprietaria dell’edificio fino al 1910.

Credit Il primo nucleo del palazzo

Con il restauro e l’allestimento museografico di Mario Bellini e con la grafica di Italo Lupi, Palazzo Pepoli costituisce la sede del Museo della Storia di Bologna.

IL Museo della storia di bologna

Al centro della corte coperta, l’architetto Bellini ha collocato la “Torre del Tempo”, una struttura in vetro e acciaio inondata dall’alto di luce naturale. La Torre “reinventa” la corte e rievoca la Bologna delle Torri, rendendo altresì possibile e fluido l’intero percorso di visita tra piano terra e piano nobile. Bellini la descrive così:

Dentro, nel cuore del palazzo, una torre-ombrello di vetro e acciaio reinventa la corte che così riacquista dignità e funzione. Sembra una lanterna magica inondata dall’alto di bianca luce naturale che via via scende e smaterializza in pura trasparenza. Quasi un’epifania che fa riflettere sullo scorrere del tempo”.

Credit La torre del tempo

Palazzo Pepoli è ora aperto al pubblico per mostrarsi e mostrare la grande storia di Bologna in modo del tutto nuovo e sorprendente. Come il suo architetto ha sottolineato, si tratta di un museo della città e per la città allestito nel rispetto del contenitore e per esaltarne il contenuto.

Credit Genus Bononiae

Il Museo della Storia di Bologna in Palazzo Pepoli Vecchio è stato inaugurato a gennaio 2012. Cuore dell’istituzione è Genus Bononiae, il percorso artistico, culturale e museale articolato in edifici nel centro storico restaurati e recuperati, un itinerario innovativo dedicato alla storia, alla cultura e alle trasformazioni di Bologna, dalla Felsina etrusca fino ai nostri giorni.  Un viaggio sorprendente, multimediale e sensoriale attraverso 2500 anni di storia.

IN SCENA LA RI-COSTRUZIONE DI BOLOGNA

Il Progetto espositivo “Il futuro dimenticato” nasce per raccontare la città di Bologna e il suo progetto di futuro, le sue aspirazioni, le visioni dell’avvenire. La nuova sala di Palazzo Pepoli, infatti, ospita l’applicazione per la realtà virtuale. Attraverso l’utilizzo dei visori, gli utenti del Museo avranno accesso ad un “volo” all’interno di un ambiente completamente ricostruito in 3D.

Il primo percorso di visita è “Il futuro realizzato” che mostra tre progetti emblematici realizzati a Bologna negli ultimi decenni, a partire dalla ricostruzione post bellica della città.

Credit Il museo

Si comincia dalle Torri di Kenzo Tange del Fiera District, parte di un avveniristico progetto di sviluppo urbano, ambizioso ed organico, che non venne compiutamente realizzato. Al primo piano del museo, in uno spazio adiacente la nuova sala, è esposto Bologna 1984 il grande plastico originale del quartiere fieristico realizzato da Kenzo Tange, ceduto in comodato dalla Regione a Genus Bononiae. Tange immaginava un’espansione moderna nel rispetto di un impianto ancora medievale, collocando Bologna tra le esperienze urbanistiche più innovative a livello internazionale.

Credit Il percorso museale

Il percorso prosegue con la Manifattura delle Arti, il distretto culturale progettato dall’Università e dal Comune in collaborazione con l’architetto Aldo Rossi nella zona del vecchio porto sul Canale Navile. Quest’ultima oggi ospita la sede del Dipartimento di Filosofia e Comunicazione dell’Università, la sede della Cineteca, il MAMbo – Museo di Arte Moderna di Bologna-, il Cassero e numerose altre associazioni e circoli culturali.

Infine, il quartiere Pilastro: primo grande progetto di edilizia popolare in periferia a seguito della grande crescita demografica degli anni ’50 e ’60 e dell’immigrazione. Inaugurato ufficialmente nel 1966, e ampliato poi dieci anni più tardi con la costruzione del “Virgolone”, il Pilastro racconta la visione e la volontà della città di integrare, spesso faticosamente, ceti popolari e immigrati nel tessuto cittadino.

Credit Genus Bononiae

INFORMAZIONI PER LA VISITA:

SEDE: via Castiglione 8, Bologna

ORARI DI APERTURA: Dal martedì alla domenica: 10.00 – 19.00 – Lunedì chiuso

INFO: https://genusbononiae.it/palazzi/palazzo-pepoli/

+39 051 19936370 msb@genusbononiae.it

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