CLOSEUP TRAVEL: ITINERARIO DELL’OMAN

di Chiara Sandonato

Tempo di lettura: 5 minuti

Quest’anno ho deciso di trascorrere le vacanze di Capodanno nel sultanato dell’Oman. Un luogo pacifico e sicuro per un occidentale, tanto da guadagnarsi il soprannome di “Svizzera del Medio Oriente“.

Ho trascorso in Oman dieci giorni, un periodo di tempo ideale per scoprire le meraviglie di questo paese spostandomi ininterrottamente con un auto, un aereo che mi ha portato dal nord al sud e anche… un cammello!

Si arriva di notte a Muscat, la capitale. Dopo aver recuperato la macchina ci avviamo verso il nostro hotel. Le luci dei lampioni si specchiano sul mare mentre vasi fioriti abbelliscono le ampie strade, e con la mano fuori dal finestrino avverti un dolce tepore e ti dimentichi dei 2° nebbiosi abbandonati a Milano.

Piccolo tip: per una vacanza avventurosa in Oman è necessario affittare un auto. Soprattutto per raggiungere alcuni luoghi impervi del paese serve un fuoristrada. Noi ci siamo affidati all’agenzia di noleggio Thrifty.

La Corniche, Muscat, Oman

Dell’Oman ricordo il mare, le palme, i minareti e le case bianche. Sullo sfondo montagne brulle, pochissimo verde e molte sfumature del marrone, che separano la capitale da un oceano di sabbia chiamato il “Quarto Vuoto”.

L’Oman è un paese moderno, al pari dei vicini Emirati Arabi: le case in argilla e i cammelli hanno da tempo lasciato spazio ad abitazioni climatizzate e veicoli fuoristrada! Tuttavia, non sono apparsi all’improvviso grattaceli vertiginosi e centri commerciali a tema. Qui, il cuore autentico del paese pulsa ancora in tutte le sue affascinanti tradizioni orientali, dai mercati settimanali dove si vendono cammelli, capre e bovini, alla preghiera nelle moschee e tra i vicoli dei sobborghi abbandonati.

Per chi ha visitato un paese islamico sarà già noto, per me invece, è stato molto strano osservare in certe ore del giorno, qualsiasi ristorante, bazar o via svuotarsi come un deserto. Gli omaniti, con la loro tunica lunga (la dishdasha) e il loro turbante (il massaar) correvano alla moschea per la preghiera, cinque volte al giorno.

Muscat offre un delizioso lungomare, la “Corniche”, percorribile anche in bicicletta; ed un quartiere antico che ospita il suq più grande del paese, Mutrah. Il mercato della città vecchia è un labirinto di bazar dove puoi acquistare gioielli, stoffe, vestiti, raffinati profumi e spezie esotiche. Non è soltanto un luogo per turisti, lì si trova anche la gente del posto.

Dove andare a cena a Muscat? Semplice, il ristorante Ubhar, vicino alla Royal Opera. Ma non sperate di trovare dell’alcol, è offlimits quasi in tutto il paese!

Il suq di Mutrah, Muscat, Oman

Prima di partire verso Nizwa, non potevamo rinunciare alla grande Moschea del sultano Qaboos, con i suoi splendidi colori e motivi ornamentali. Lì si può assaporare il piacere di camminare scalzi sul marmo caldo dei pavimenti, ma non dimenticarti (se sei una donna) di coprirti da capo a piedi!

Moschea del sultano Qaboos, Muscat, Oman
Jebel Shams, Oman

Paesaggi degni delle edizioni illustrate de “Le mille e una notte” si offrono allo sguardo esplorando la natura di questo paese. Indubbiamente vale la pena di percorrere le valli rocciose, chiamate wadii, e di ammirare le aspre cime montuose: il Gran Canyon Omanita.

Bimmah Sinkhole, Oman

Di grande suggestione è la visita al forte di Nizwa, uno dei forti meglio conservati del Paese, costruito nel 1650 per la difesa dell’area.

Forte di Nizwa, Nizwa, Oman

Dopo il tour non può mancare un bel giro all’interno del suq della città, davvero ben fornito di qualsiasi tipo di mercanzia! Consiglio spassionatamente di passare dal suq dei datteri, un’esperienza davvero “gustosa”. I datteri omaniti sono dolcissimi, provateli tutti e scegliete quelli da acquistare!

Salalah, Oman

L’aereo di una compagnia low cost che non consiglio (Salamair, per colpa della quale abbiamo rischiato di brindare al capodanno in aeroporto a causa di un forte ritardo!), ci ha portati da nord all’estremo sud: Salalah, un paradiso tropicale, la città principale della regione del Dhofar.

Vi sembrerà di trovarvi in un altro stato, completamente diverso rispetto alla parte settentrionale: le palme da dattero lasciano il posto alle palme di cocco e a vaste piantagioni di frutta deliziosa!

Tra aridi paesaggi lunari e dromedari al pascolo (o in strada) abbiamo raggiunto una meravigliosa spiaggia deserta, Al Fizayah Beach, i cui unici abitanti sono colonie di granchi marroni piuttosto grandi e minacciosi.

Al Fizayah Beach, Salalah, Oman

La mia esperienza in Oman si conclude tra le dune rosse del Deserto del Wahiba Sands, dove la strada finisce e attorno a te vedi solo sabbia.

Deserto del Wahiba Sands, Oman

Qui abbiamo pernottato in un campo tendato immerso nel nulla: il Desert Retreat Camp. Sulle dune puoi osservare un meraviglioso tramonto:  i colori della sabbia assorbono i riflessi del sole trasformandosi in un arancione intenso. E di notte, senza luci attorno, le stelle ti avvolgono in un’atmosfera magica.

In copertina: foto di travelfar.it

Credits: foto dell’autrice

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