Cattedrale Vegetale Lodi foto di Cristiano Guida

LA CATTEDRALE VEGETALE: INTERVISTA A FRANCESCA REGORDA

Tempo di lettura: 4 minuti

Inaugurata il 23 aprile del 2017, oggi non esiste più. Stiamo parlando della Cattedrale Vegetale di Giuliano Mauri a Lodi.

Giuliano mauri

Giuliano Mauri è nato a Lodi Vecchio nel 1938 e scomparso nel maggio del 2009. È considerato uno dei più grandi maestri della Land Art, fu il primo artista italiano a entrare nel movimento internazionale ART IN NATURE. Per la sua capacità di entrare in relazione con la natura, è stato soprannominato “il tessitore del bosco”. 

Cattedrale Vegetale di Giuliano Mauri – Lodi, foto di Cristiano Guida

Tutta la sua produzione artistica si fonda sul legame profondo esistente tra l’essere umano e la natura, che diventa arte e architettura insieme. La fragilità delle sue opere costringe ad una riflessione sul concetto di trasformazione perenne a cui sono sottoposti gli elementi naturali: la caducità della vita è un elemento costitutivo di ogni essere vivente che abita il mondo nel suo costante divenire.

Molti fanno opere per sfidare la morte, perché gli sopravvivano: Giuliano Mauri, invece, tra intelligenza del polpastrello e sensibilità cosmica, creava opere che morissero con lui.

P. Daverio

LA CATTEDRALE VEGETALE

La prima idea di Cattedrale Vegetale risale agli anni Ottanta, ma l’artista riuscì a costruirla solo nel 2001 ad Arte Sella (Borgo Valsugana, Trento), grazie al Direttore Artistico Emanuele Montibeller. Immagine simbolo della valle, l’installazione accoglie migliaia di visitatori l’anno. La seconda Cattedrale Vegetale è situata nel Parco delle Orobie (Bergamo). 

Cattedrale Vegetale, Giuliano Mauri foto di Danilo Manera
Cattedrale Vegetale di Giuliano Mauri – Lodi, foto di Danilo Manera
Cattedrale Vegetale di Giuliano Mauri – Lodi, foto di Danilo Manera

la cattedrale vegetale di lodi

La Cattedrale Vegetale di Lodi è stata inaugurata il 23 aprile 2017 sulla sponda sinistra del fiume Adda, nell’area denominata Ex Sicc. L’installazione era costituita da 108 colonne di legno alte circa 18 m ed ospitava 108 querce. L’opera fu ideata da Mauri nel 2009 ed è considerata il suo testamento artistico.

Come per un austero edificio gotico, la Cattedrale si componeva di sei navate, maestose, dove ci si poteva davvero sentire piccoli. Nessuna guglia, nessuno sfarzo, a decoro, solo la natura con i suoi colori mutevoli, i suoi rumori e lo scrosciare dell’acqua dell’Adda che scorre indisturbata. 

Vorremmo tanto invitarvi a vivere questo luogo ma, purtroppo, il 23 dicembre 2019 l’amministrazione comunale ha deciso di demolire le 13 colonne superstiti ai ripetuti cedimenti. I primi crolli risalgono al settembre 2018: alcune delle colonne collassarono, seguirono due trombe d’aria di forte intensità e una cattiva manutenzione ha fatto il resto. Il dibattito è ancora aperto, una cosa è certa però, è l’arte contemporanea a pagare il prezzo più alto dell’incuria.

Possiamo dire che, di fatto, è stato spazzato via ciò che restava della Cattedrale che fino a quel momento aveva richiamato migliaia di visitatori da tutta Italia e anche dall’estero. 

In queste settimane è trapelata la volontà di riportare in vita la Cattedrale e noi di Close Up Art ne abbiamo approfittato per intervistare la nipote dell’artista, Francesca Regorda.

Cattedrale Vegetale di Giuliano Mauri – Lodi, foto di Angelo Chinosi

intervista a francesca regorda

Ciao Francesca, intanto grazie per aver accettato il nostro invito. Ti va di raccontarci un po’ di te e che cosa rappresenta, come nipote e come curatrice, l’Associazione Giuliano Mauri? 

Nel 2009 dopo la scomparsa di Mauri, la famiglia ha sentito forte l’esigenza di portare avanti il suo pensiero, di non far dimenticare il suo operato. Abbiamo iniziato così a realizzare esposizioni, collettive o personali, e conferenze. Nel 2016, con la nascita della Cattedrale Vegetale, abbiamo dato vita all’associazione che porta il nome dell’artista: l’intento è di tutelare e divulgare il sapere di Mauri, di curare e gestire il suo archivio, organizzare eventi, progetti, infine per accompagnare nella crescita l’installazione di Lodi, nata secondo il desiderio di Giuliano.

Mi affascina che Giuliano Mauri sia ricordato come “il tessitore del bosco” perché trovo che il termine racchiuda molta poesia, di cui la sua arte è figlia. Se penso a Mauri, penso ai luoghi di casa, alla natura e alla campagna verde in cui siamo immersi. Chi era Giuliano Mauri? Come lo descriveresti?

Giuliano Mauri era un bravo papà e un grande nonno, fuori dal comune, ma per noi era normalità. Solitario, silenzioso, ma anche ironico e geniale. Passava giornate intere a disegnare progetti, schizzi, seduto sul tavolo bianco in sala. Realizzava parte dei suoi bozzetti e maquette in giardino, dopo aver trascorso ore in solitaria a vagare tra campi e boschi. Poi c’era il suo lavoro, “Al Raviolo d’Oro”, mia nonna dietro il bancone e lui in cucina: era in grado di realizzare la più squisita pasta fresca che io abbia mai assaggiato. 

Cattedrale Vegetale di Giuliano Mauri – Lodi, foto di Cristiano Guida

Ora parliamo della Cattedrale Vegetale, come concetto, cosa rappresenta?

La Cattedrale rappresenta un’idea di magnificenza, un ordine e una sacralità del luogo, ho sempre voluto dare corpo a questa fratellanza che esiste tra il luogo e la sacralità della terra e di questi elementi che si innalzano che sono gli alberi. In questo c’è dentro tutta la filosofia del mio lavoro. Il luogo non mi dimentica e questo mi fa felice, mi piace pensare che la gente attraverserà questo luogo pensando al perché è stata costruita, al perché si è fatta, una domanda che la gente si farà da sé, rendendosi conto che l’opera vale il posto.

Giuliano Mauri
Cattedrale Vegetale di Giuliano Mauri – Lodi, foto di Angelo Chinosi

Torniamo a Lodi. La Cattedrale Vegetale purtroppo oggi non c’è più. Io la ricordo sempre con molto stupore, qual era l’idea iniziale? Quale avrebbe potuto essere il suo potenziale? 

La Cattedrale Vegetale di Lodi rappresentava l’opera di Art in Nature più grande al mondo. Un’opera d’arte di 1630 mq attraversabile, pensata come un luogo di incontro, di pace. L’installazione, di respiro internazionale, era un volano per la città di Lodi che, grazie a quest’opera, avrebbe potuto aprirsi al mondo. Un’opera d’arte che univa natura e uomo, un’opera viva, in continuo cambiamento, in grado di trasmettere energia

Giuliano Mauri è un “secondo scultore” che realizza la sua opera d’arte, mentre la natura che è il primo, la fa crescere, la fa vivere e poi la fa morire, rappresentando in tutta la sua magnificenza il ciclo della vita. Le piante a dimora al centro delle colonne, crescendo con gli anni, avrebbero preso il posto delle colonne di legno intrecciato, dando così vita a filari di alberi che rappresentano l’essenza della Cattedrale Vegetale. Vedi, ad oggi la Cattedrale Vegetale di Arte Sella del 2001, che esiste ancora grazie al costante e attento lavoro di mantenimento. 

Penso che potrebbe essere una bella occasione e un bell’epilogo vederla sorgere di nuovo dopo la triste vicenda della demolizione. Ho sempre riconosciuto al progetto molto valore, tra cui l’amore per il territorio di Lodi in cui Mauri è nato, personalmente mi ci riconosco molto.

In questi ultimi mesi si è discusso molto sulla possibilità di creare una seconda versione della Cattedrale. Ricostruirla in un momento storico come quello attuale, potrebbe significare una vera rinascita per Lodi e per il turismo locale…

L’idea di ricostruire l’opera tramite privati è ancora in fase embrionale. Sicuramente avere la Cattedrale a Lodi rapprensenterebbe un rilancio turistico, come già stava accadendo, in quanto la Cattedrale era visitata da migliaia di turisti. Dovremo solo capire se realizzarla a Lodi o in un’altra città. 

Cattedrale Vegetale di Giuliano Mauri – Lodi, foto di Cristiano Guida

In copertina: Cattedrale Vegetale Giuliano Mauri di Lodi, Credit: Cristiano Guida.

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