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“Henri Cartier-Bresson. Cina 1948-49 | 1958”, al Mudec Photo da domani, 18 febbraio sino al 3 luglio 2022. Prodotta da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, promossa dal Comune di Milano-Cultura e curata da Michel Frizot e Ying-Lung Su è stata realizzata grazie alla collaborazione della Fondazione Henri Cartier-Bresson e riunisce fotografie e documenti di archivio del fotoreporter francese.
Occhio del secolo: così viene definito Henri Cartier-Bresson, uno dei più importanti protagonisti culturali del secolo scorso.

© Fondation Henri Cartier-Bresson / Magnum Photos
LA MOSTRA
L’esposizione vuole raccontare due momenti-chiave nella storia della Cina: la caduta del Kuomintang (1948-1949) e il “Grande balzo in avanti” di Mao Zedong (1958).
Un momento importante nella storia del fotogiornalismo mondiale, vissuto attraverso gli scatti in bianco e nero del maestro. Henri Cartier-Bresson per primo evidenzia – attraverso il suo obiettivo – temi importanti del cambiamento nella storia contemporanea cinese, riuscendo a presentare al mondo occidentale anche aspetti tenuti nascosti dalla propaganda di regime come lo sfruttamento delle risorse umane e l’onnipresenza delle milizie.
I REPORTAGE IN CINA
Il 25 novembre 1948 la rivista “Life” commissiona a Henri Cartier-Bresson un reportage sugli “ultimi giorni di Pechino” prima dell’arrivo delle truppe di Mao. Il soggiorno, previsto di due settimane, durerà dieci mesi, principalmente nella zona di Shanghai. Cartier-Bresson documenterà la caduta di Nanchino, retta dal Kuomintang, e si troverà poi costretto a rimanere per quattro mesi a Shanghai, controllata dal Partito Comunista, per lasciare infine il Paese pochi giorni prima della proclamazione della Repubblica Popolare Cinese (1° ottobre 1949).
Uno stile unico in grado di cogliere l’immediatezza e la veridicità dell’«Istante decisivo». In questa prospettiva l’uso del bianco e nero nelle sue fotografie gli permette di evidenziare la forma e la sostanza della realtà. Ogni suo scatto è così in grado di cogliere la contemporaneità delle cose e della vita.

© Fondation Henri Cartier-Bresson / Magnum Photos
A partire dagli anni Cinquanta, a seguito di China 1948-49, Cartier-Bresson diviene uno dei maggiori nomi di riferimento del “nuovo” fotogiornalismo e, in generale, del rinnovamento della fotografia.
Nel 1958 Cartier-Bresson si mette nuovamente in viaggio: per quattro mesi, accompagnato da una guida, percorre migliaia di chilometri in Cina per visitare luoghi selezionati, complessi siderurgici, grandi dighe in costruzione, pozzi petroliferi, paesi rurali per documentare gli esiti della Rivoluzione e dell’industrializzazione forzata delle regioni rurali.
Il reportage China 1958 riscuoterà un grande successo editoriale, con pubblicazioni programmate su scala internazionale, durante la prima settimana del gennaio 1959. Supportato dalla reputazione dell’autore e dalla competenza di Magnum, segnerà in Occidente l’immagine della Cina di Mao fino agli anni Settanta.

© Fondation Henri Cartier-Bresson / Magnum Photos
INFORMAZIONI PER LA VISITA
Mudec – Museo delle Culture
via Tortona 56, Milano
18.02.2022 – 03.07.2022
Lunedì 14.30 – 19.30
Martedì – mercoledì – venerdì – domenica 9.30 – 19.30
Giovedì – sabato 9.30 – 22.30
ULTIMO INGRESSO UN’ORA PRIMA
Per accedere al museo è obbligatorio esibire il Green Pass Rafforzato (in formato digitale o cartaceo) corredato da un valido documento di identità.
Le disposizioni non verranno applicate ai bambini di età inferiore ai 12 anni e ai soggetti con certificazione medica specifica. Rimangono in vigore le prescrizioni di sicurezza anti-Covid: all’ingresso è necessaria la misurazione della temperatura al Termo-scanner, rimane in vigore l’obbligo di indossare la mascherina FFP2, rimane in vigore l’obbligo del distanziamento interpersonale di almeno 1 mt.
In copertina: In un manifesto dipinto a mano, il pugno comunista sopprime il cane nazionalista. Nanchino, 24 aprile 1949 Vintage gelatin silver print © Fondation Henri Cartier-Bresson / Magnum Photos