LA NATURA MI DISSE…

Di Martina Picciallo

Tempo di lettura: 4 minuti

Diciamocelo, abbiamo bisogno di spazi

Tutti questi mesi di isolamento, in cui le uniche gite possibili erano tra la cucina e il salotto, ci hanno spinto ad immaginare, sognare e desiderare il bisogno di aria e di ritrovare un sincero contatto con la natura e, forse, con noi stessi

Sembrava la scena di un film: un giorno dopo l’altro, siamo rimasti chiusi in un cubo ad osservare le giornate sempre uguali fra loro, da sentirsi quasi protagonisti di una vecchia pellicola cinematografica – a tratti troppo usurata. Penso ai grandi registi come Hitchcock, Polanski in “Carnage” o Fincher, utilizzare l’espediente dell’ambiente unico per enfatizzare la claustrofobia di alcune situazioni o per studiare l’essere umano come si comporta quando è costretto ad avere relazioni da cui non può sfuggire. Certo, nei film, è tutto più sublime, i tempi sono perfetti e i movimenti sono studiati a tavolino dove gli attori diventano strumenti e i registi notevoli maestri d’orchestra.

Galicia, Spagna

Non serve uno studio approfondito per dirci che seduti sul divano ci siamo sentiti bombardati costantemente da notizie: come scatole ci siamo riempiti di grafici, numeri e – ahinoi – storie tremende che ricorderemo per sempre. In una escalation inesorabile e altalenante si andava in scena e ci si scopriva nervosi, speranzosi, ansiosi, poi più sereni e via di nuovo a fantasticare intorno alla tanto agognata libertà. 

Come pedine di una scacchiera, senza mai poter mostrare la propria mossa e da spettatori immobili, ci siamo trovati contemporaneamente all’interno e fuori campo, ad osservare un gioco incontrollato senza mai davvero parteciparvi.

Gargano, Puglia

Certo, potevamo esplorare online o addirittura in 3D le bellezze di qualche città dall’altro lato del mondo, visitare musei, parchi, seguire le dirette dei nostri cantanti preferiti e cantare con loro come se fossimo ad un concerto, tutto questo abituandoci sempre più ad uno schermo, ritrovandoci come nel film “Her” ad avere relazioni con una “macchina” con le difficoltà della comunicazione, l’alienazione delle idee e delle emozioni

È giunto, però, il momento di un nuovo “ripartire” fatto di riflessioni sincere su noi stessi e sul periodo che ci ha allontanato dalla nostra meta sicura, dai nostri viaggi. Per noi viaggiatori, ritrovarci a camminare e riconoscerci nella natura è sicuramente la soluzione migliore per tornare a “respirare”. Sentieri di storia, le strade sono corpi vivi che segnano il paesaggio e lo modellano. Definiscono le funzioni di un territorio, creano frizioni, stringono legami. 

Galicia, Spagna

Non è necessario per forza pensare solo al favoloso cammino di Santiago per sentirci viandanti. Ce ne sono altrettanti belli e storici in Italia, di cammini. Ideale per tutti: sognatori, spiriti inquieti, affamati di vita e di altrove. Uomo e natura.

Pian piano però, mentre, le gambe di piombo, arranchi nella boscaglia seguendo quel sentiero e passo dopo passo ti accorgi che non puoi restarne fuori, che per godere di questa bellezza devi accettare tutto, senza riserve.

Ti lasci andare, sopraffare da emozioni e registri ciò che stai osservando. Il respiro si calma, i sensi si dilatano. Ti lasci inzuppare fino alle ossa dallo sferzare bizzoso di improvvisi diluvi e scottare la pelle da schiarite abbacinanti. Accetti l’assalto degli insetti, dimentichi il caldo soffocante, lo zaino che ti massacra le spalle, segui solo il ritmo di una dolce danza consapevole finalmente che ti stai facendo un regalo. Ti siedi per terra, nel fango che ti sporca i piedi, le gambe schiaffeggiate dall’erba bagnata che ti si avviluppa addosso, fra foglie imperlate di umidità, il delicato tocco di un fiore, forse circondato da pietre laviche o radici di alberi avide di vita. Non ti preoccupi di nulla, né del perché il cellulare non funziona. 

Galicia, Spagna

Dopo, domani non hanno senso, conta solo ora. Ti accorgi che non hai bisogno di nulla, solo di te stesso. In un infinito dialogo con la natura, avverti la sua forza, ne senti la voce e grato ne apprezzi tutta la sua incredibile bellezza. E se per quel film, ormai finito, abbiamo pagato a caro prezzo il biglietto qui ti allontani finalmente dall’essere comparse e ti scopri ad assaporare una libertà totale, assoluta e sconosciuta che non ha prezzo, e la mente ormai viaggia, si muove e crea onde astratte come quelle che disegna il vento sull’erba.

Uomo e natura. Tutto si fonda nell’armonia assoluta, in un eterno ritorno. Il tuo, finalmente. Le anime che vagano non sono mai perse. 

Buon Cammino, ovunque tu vada. 

Coruna, Spagna

Foto dell’autrice.

In copertina: Villablino, Galicia, Spagna foto dell’autrice.

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