Le luci della sede di Milano della Galleria Poggiali non si spengono la notte. Fari, fumo e musica si proiettano, attraverso le ampie vetrate, sulle strade deserte, in un triste amarcord di ciò a cui manchiamo da troppo tempo. La mostra personale di Goldschmied & Chiari, infatti, inaugurata poco prima della fatidica notte di Capodanno, fa compagnia tutte le sere alla città abbandonata.
L’installazione, pensata dal duo artistico composto da Sara Goldschmied ed Eleonora Chiari, è un vero e proprio intervento site specific volto a trasformare gli spazi della galleria in una sala da ballo, completa di coriandoli e bottiglie abbandonate; la festa è finita, gli invitati si sono accomiatati, gli spettatori non possono partecipare.

Lo stesso titolo dell’esposizione Dove andiamo a ballare questa stasera? – in un momento in cui il prosastico quesito si è trasformato in una sarcastica freddura – ribadisce in modo emblematico che non c’è davvero “nulla da festeggiare”.
La vera domanda che questa installazione sembra porre, però, non è tanto quale sia il destino delle nostre serate, quanto quello, molto più preoccupante, del mondo dell’arte.
Relegata in una posizione defilata, sul pavimento appoggiata ad un muro, si può infatti scorgere un’altra opera delle due artiste. Si tratta di uno dei loro celebri specchi della serie Untitled views, realizzati con un’innovativa tecnica che permette di imprimere uno scatto fotografico sulla superficie riflettente; l’arte è lì, dimenticata tra un mare di bottiglie abbandonate, difficilmente visibile tra i residui dei bei tempi andati.

Dove va a ballare l’arte questa sera?
La mostra non è dunque metafora dell’abbandono del superfluo, delle feste, le serate: è l’arte, nel suo senso più ampio, che sembra ci stia lasciando e “lungamente ci dice addio”. Non solo negli aspetti mondani che caratterizzano le fiere e le inaugurazioni, ma soprattutto nella totale negazione della Bellezza, cui sono stati sostituiti surrogati digitali. Attraverso una modalità che, salvo rari casi, non prevede un uso puntuale della tecnologia per creare qualcosa ad hoc, ma semplicemente una trasposizione del momento estetico nella cosiddetta viewing room.
Lo scenario desolante a cui siamo stati costretti, al pari del poetico specchio abbandonato dalle artiste, conserva ancora una lontana speranza. Quella che osserviamo, per quanto disarmante, è sempre, strenuamente, arte. Goldschmied & Chiari ballano ancora: nelle tristi serate invernali la loro installazione ricorda a se stessa che il tempo dell’arte contemporanea è l’oggi, per quanto poco motivante esso possa essere.
Ricorderemo tutti, forse, l’immagine di Gatsby che allunga la mano verso quella luce verde – la realizzazione dei suoi desideri – al di là della baia. Ecco, Goldschmied & Chiari vogliono puntare ancora quel flebile bagliore che porta le nostre barche a muoversi contro corrente.
In copertina: Veduta parziale della mostra Goldschmied & Chiari. Dove andiamo a ballare questa sera?. Galleria Poggiali, Milano. Ph. Paul Thueroff.