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LOOK DOW: guarda in basso
Un bambino di marmo bianco, rannicchiato in posizione fetale con una catena che, come un cordone ombelicale, lo ancora al pavimento.
Stiamo parlando dell’opera che l’artista Jacopo Cardillo, Jago, ha posizionato al centro di piazza Plebiscito a Napoli nella notte del 5 novembre.

È stato lo stesso scultore a condividere un video sui suoi canali social in cui si vede il movimento della gru che adagia la pesante opera in marmo sulla pavimentazione della piazza.
l’arte come riflessione sulla società
Si tratta di un’installazione dal forte valore sociale, molto espressiva già dal titolo: Look Down. L’opera è un invito a guardare in basso, specialmente in questo momento di difficoltà in cui larghe fette della società sono più fragili, rese ancor più vulnerabili dalle conseguenze della pandemia.
Il riferimento è agli homeless, ma si allarga anche al tema dell’innocenza dell’essere umano, tornato nudo di fronte alle difficoltà.
Il significato della mia opera? Andatelo a chiedere a tutti quelli che, in questo momento, sono stati lasciati incatenati nella loro condizione
Jago
ARTE SOCIALE
Le opere d’arte sono concepite per destare emozioni potenti e complesse.
La scultura di Jago, poetica ed espressamente politica, è un elemento di riflessione, si trasforma in un momento sospeso: in quella delicata fragilità, ci sentiamo partecipi della tragedia umana.
Quando un’opera diventa arte pubblica non importa il suo valore economico, ma solo ed esclusivamente il suo valore per la società che la interpreta e la ri-significa. Look Down è proprio questo, un dono alla città di Napoli, un dono fragile da proteggere e difendere.
Questa operazione è stata resa possibile dalla Fondazione di comunità San Gennaro di Napoli, una realtà impegnata nel rilancio e nella valorizzazione del rione Sanità di Napoli e delle sue specificità.

Jago aveva già scelto Napoli come dimora delle sue opere. Da quasi un anno infatti, il rione Sanità ospita il suo “Figlio Velato”, il corpo di un bimbo disteso e coperto da un velo racconta una storia tristemente contemporanea: quella delle stragi, delle migrazioni, della criminalità, dove a rimetterci sono gli innocenti.
Una scultura che richiama nel nome e nella realizzazione il capolavoro di Giuseppe Sammartino, il Cristo Velato, custodito nella Cappella San Severo, nel cuore di Napoli.
Jacopo Cardillo, conosciuto come Jago, è uno scultore 33enne originario di Frosinone. La sua carriera è già molto avviata grazie a collaborazioni importanti e lavori che lo hanno visto collaborare con realtà di grande prestigio, come il Vaticano, per il quale ha realizzato la statua dedicata a Papa Benedetto XVI. Ha partecipato alla 54esima Biennale di Venezia ed ha esposto nella cripta della Basilica dei XII Apostoli a Roma.
In copertina: Look Down Jago, Piazza Plebiscito Napoli. Credit.