A cavallo tra Otto e Novecento, l’Art Nouveau ha portato una ventata d’aria fresca nel design e nelle arti di tutta Europa.
Questo stile, nato dalle spinte positiviste della Belle Époque, era qualcosa di totalmente inedito: le sue linee sinuose, decorative e dinamiche ci hanno regalato opere di grande raffinatezza, cariche di significati simbolici e a volte mistici. La ricchezza dell’Art Nouveau sta nell’essersi espresso in diverse sfaccettate e declinazioni nei vari paesi europei. Anche la fredda e affascinante Scozia ha avuto una fioritura notevole nelle arti grazie alla Glasgow School of Art, fondata nel 1845 e ancora oggi importante istituto di formazione nel campo dell’architettura e delle belle arti. È in questo contesto e tra le mura di questa prestigiosa scuola che nasce il Glasgow Style, versione scozzese dell’Art Nouveau il cui maggior esponente è stato senza dubbio l’architetto e designer Charles Rennie Mackintosh (1868-1928). La sua proficua carriera è stata affiancata da altri tre artisti che insieme formavano il gruppo The Four: Margaret MacDonald, sua moglie, Herbert MacNair e la moglie Frances MacDonald, nonché sorella minore di Margaret.

Le sorelle MacDonald, inoltre, facevano parte delle Glasgow Girls, un gruppo di artiste formatesi alla Glasgow School of Art grazie al direttore Francis Newbery che permise alle donne non solo di accedere ma anche di insegnare nella scuola. Le Glasgow Girls, inoltre, potevano beneficiare anche della Glasgow Society of Art che consentiva alle donne di incontrarsi e di esporre i loro lavori in uno spazio dedicato in seno alla scuola.
Il nome del gruppo, nato in parallelo ai Glasgow Boys, venne in realtà coniato con molto più ritardo rispetto a quello dei colleghi uomini, certamente per la natura femminile dell’unione di artiste.

Furono però i Four a definire i canoni dello stile Glasgow rifacendosi alla grafica di Aubrey Beardsley, al simbolismo, all’arte giapponese e a quella autoctona celtica e promuovendo l’unità delle arti tipica del movimento europeo dell’Art Nouveau.
I Four, che intanto stavano guadagnando un enorme successo in Scozia e in Europa, erano chiamati ironicamente anche Spook School (la scuola degli spettri) o Ghoul School (la scuola dei demoni) perché il loro stile lineare, sinuoso, decorativo e bidimensionale andava a distorcere la figura umana rendendola, secondo i canoni del tempo, macabra, spettrale e in qualche misura demoniaca.

Andiamo a scoprire più da vicino le vite di queste sorelle artiste.
Margaret nasce a Tipton, nei pressi di Birmingham, il 5 novembre 1864 mentre Frances a Kidsgrove, tra Liverpool e Manchester, il 24 agosto 1873. Alla fine dell’Ottocento, la famiglia si sposta a Glasgow dove le sorelle MacDonald si iscrivono alla locale prestigiosa School of Art per seguire il corso di progettazione. Margaret e Frances sono molto abili nella lavorazione dei metalli, nel ricamo e nella grafica e fondano il MacDonald Sisters Studio.
Le due sorelle sono molto talentuose e inseparabili nella vita così come nel lavoro che diventa un’attività totalizzante. Le loro carriere e le loro vite avranno una svolta quando incontrano Charles Rennie Mackintosh e il collega Herbert MacNair con i quali formeranno il gruppo The Four. Dopo qualche anno, nel 1899, Frances sposa MacNair e, l’anno seguente, Margaret sposa Mackintosh: ormai arte e vita sono una cosa sola. Nel 1899, all’indomani del matrimonio, Frances si trasferisce a Liverpool con il marito dove ha una cattedra alla locale School of Architecture and Applied Art.

Le sorelle sperimentano con diversi materiali come il gesso, il vetro e i tessuti e si occupano di oreficeria, grafica e anche di architettura, design e decorazione d’interni insieme ai loro mariti. I progetti dei Four sono firmati alla pari dai quattro artisti che partecipano a diverse esposizioni tra gli Stati Uniti, Torino, Liverpool, Londra, Glasgow, Dresda e la Secessione di Vienna nel 1900.
Margaret è un’artista talentuosa e versatile ed è stato difficile per lei affermarsi essendo la moglie del più famoso architetto di Scozia. Sappiamo comunque che Charles stimava molto Margaret, come traspare da alcune lettere in cui scrive: “Sei la metà se non tre quarti di tutto il mio lavoro architettonico” e poi “[Margaret] ha genio, io solo talento”.
Un anno cruciale per Margaret è stato il 1902 quando con il marito riceve un’importante commissione da Fritz Wärndorfer, banchiere finanziatore e fondatore – insieme agli artisti Josef Hoffmann e Koloman Moser – della Wiener Werkstätte, gruppo di architetti e designer che intendevano introdurre nelle case viennesi oggetti di elevata qualità artistica ed estetica. Wärndorfer chiese ai coniugi Mackintosh, insieme ad altri artisti locali, di decorare gli ambienti della sua nuova villa fuori Vienna chiamata in seguito Casa per un amante dell’arte: Margaret e Charles progettarono la stanza della musica in cui lei realizzò un trittico di pannelli in gesso considerato il suo capolavoro.

Margaret MacDonald Mackintosh, Opera of the winds, pannello di gesso, 1903, Vienna, sala della musica di Fritz Wärndorfer (Casa per un amante dell’arte)
Margaret ha continuato a creare con passione e assiduità fino al 1921, anno in cui smise di lavorare per una malattia debilitante che si protrasse fino alla morte il 7 gennaio 1933, cinque anni dopo l’amato marito.
Frances, invece, ha avuto una carriera più travagliata rispetto alla sorella maggiore: nel 1905 la scuola di architettura di Liverpool dove insegnava il marito chiude e inizia un periodo molto difficile per i coniugi MacNair che tornarono a Glasgow nel 1909 quando ormai le loro carriere erano in declino. Nonostante i problemi economici, Frances continua a dipingere e progettare fino al 12 dicembre 1921, quando muore a soli quarantotto anni. Frances è molto meno nota rispetto alla sorella Margaret, nonostante abbia lavorato con impegno e assiduità per tutta la vita. Il suo oblio è stato segnato dal marito che in seguito alla morte della moglie nel 1921, distrusse la maggior parte delle opere di Frances.
In copertina: Margaret MacDonald Mackintosh, The white rose and the red rose, gesso dipinto su iuta e perle di vetro, 1902, collezione privata