Cantiere '900

MILANO: IL CANTIERE ‘900 ALLE GALLERIE D’ITALIA

Senza i turisti, italiani e stranieri, senza tutti coloro che arrivano a Milano per organizzare un evento, una fiera o una manifestazione. Senza, per l’appunto, i tanti eventi a cui siamo abituati che richiamo non solo gli addetti ai lavori. Senza le partite di calcio ed i tifosi: non c’è momento migliore di questo per esplorare musei e gallerie delle nostre città.

Ecco il mio lato positivo nell’essere rimasti in pochi ad abitare Milano: scovare e scoprire posti nuovi (quasi) completamente deserti.

Parlando per luoghi comuni, basta svoltare l’angolo (o molte vie e angoli), arrivare a Piazza della Scala, camminare un po’ su via Manzoni e al numero 3 entrare alle Gallerie d’Italia.

Cantiere '900
Le Gallerie d’Italia in Piazza Scala a Milano. Credit.


La collezione permanente esposta nella Galleria, segue un arco cronologico che inizia con tredici bassorilievi in gesso di Antonio Canova, alcune poi riprodotte in marmo. È una delle serie più complesse dello scultore che ha come tema l’epica omerica e l’etica socratica, la virtù cristiana e la filantropia illuminata ispirata dal mecenate Abbondio Rezzonico. Il più iconico forse “La morte di Priamo”.

Cantiere '900
Antonio Canova, La morte di Priamo. Calco in gesso, 1793-94. Gallerie d’Italia – Milano. Credit.

Seguono le opere storiche di Francesco Hayez, pittore fra i più iconici dell’Ottocento, che riscoprono il fascino della dimensione civile del Romanticismo. Perdersi in tutta calma tra le rughe d’espressione e il dolore della giustizia de L’ultimo abboccamento di Jacopo Foscari vale già solo il biglietto d’ingresso!

Il percorso espositivo continua con una panoramica ampia sulle lotte risorgimentali e un approfondito sguardo alle trasformazioni della città non sono come luogo fisico ma anche nella sua rappresentazione con grande attenzione alla pittura prospettica e alla muta percezione della veduta dei primi anni del ‘900. Non mancano esempi del Naturalismo con Domenico e Giacomo Induino in cui domina soprattutto la pittura di paesaggio.

Francesco Hayez, L’ultimo abboccamento di Jacopo Foscari. Olio su tela, 233 x 165, post 1838 – ante 1840. Gallerie d’Italia – Milano. Credit.

Ma ecco che si apre il Cantiere ‘900, in cui dominano le forme espressive manifestatesi dal secondo dopoguerra in poi. Dalle principali tendenze dagli anni Quaranta-Cinquanta alle esperienze dell’Informale, all’intreccio fra Nuova Figurazione, ricerche verbo-visuali e “nuove avanguardie” degli anni Sessanta-Settanta.

La mostra si compone di cinque sale collegate da un salone centrale in cui si lascia spazio alla scultura intesa come interpretazione dello spazio architettonico di Nicola Carrino e Mauro Staccioli.

Focus on arte nucleare, in seguito alla paura che cresce intorno alle armi nucleari e al loro potere distruttivo. Esplorano temi non nuovi come l’inconscio, l’oscurità, il sogno ma con un’inedita carica perturbante che esprime nuove angosce personali e collettive. Ne è l’esempio emblematico Enrico Baj, con occhi sgranati e figure antropomorfizzate che hanno perso l’umano a favore dell’informe e della ricerca dell’ignoto.

Cantiere '900
Giuseppe Dorazio, Serpente. Credit.

Visitare luoghi come le Gallerie d’Italia e goderne in pace e tranquillità è un’esperienza rara quanto preziosa. Approfittatene!

In copertina: Cantiere ‘900 alle Gallerie d’Italia. Credit.

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