MODELLI “CURVY” FIERI E COLORATI: QUESTO È BOTERO

Di Asia Graziano

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Nel 1956, all’età di ventiquattro anni, Fernando Botero stava dipingendo una “Natura morta con mandolino”, quando si rese conto di aver raffigurato il foro di risonanza dello strumento di proporzioni decisamente inferiori alla norma, con la conseguenza che il mandolino risultasse più tozzo e allargato.

Botero, Palazzo Pallavicini – Bologna.

Lo stile, ormai codificato, dell’artista colombiano, nasceva dunque dalla dilatazione delle forme, non di una figura umana, ma di un oggetto: il mandolino. Non a caso, ad aprire il percorso espositivo a Palazzo Pallavicini a Bologna, è proprio un acquarello dell’artista che ritrae un uomo con mandolino.

La mostra bolognese “Botero”, curata da Francesca Bogliolo in collaborazione con lo stesso Botero, accompagna i visitatori in un viaggio nella vita e nella carriera dell’artista, attraverso una cinquantina di opere provenienti dalla collezione privata del pittore: una serie di disegni realizzati a tecnica mista e alcuni acquerelli a colori su tela.

Botero, Palazzo Pallavicini – Bologna.

La scuola per toreri, cui fu iscritto all’età di 12 anni dallo zio e che frequentò per due anni, così come il funerale dell’Arcivescovo Caicedo, cui assistette dal balcone di casa, all’età di 7 anni, colpiscono l’immaginario del giovane Botero e tornano, più volte, nei suoi dipinti e negli acquarelli.

Non solo donne, quindi! I soggetti delle opere dell’artista in mostra a Bologna, sono i più disparati: musici, mendicanti, ladri, personaggi del circo, nature morte e religiosi. Tutti caratterizzati da quell’esaltazione dei volumi, che sembra comunicare vitalità, energia e desiderio.

La donna che cuce, il mendicante che elemosina, il cacciatore, il poliziotto o il sacerdote in preghiera sono accomunati infatti, per Botero, dalla stessa forza vitalistica, che si esprime nella dilatazione dei volumi e nella supremazia del colore.

Botero, Palazzo Pallavicini – Bologna. Foto di Piera Pastore per Mente locale Bologna.

Forma e colore sono degli elementi fondamentali per Botero: nelle sue opere non ci sono ombre, ma colori caldi e più tenui allo stesso tempo, contribuiscono a creare un’atmosfera di calma e serenità, in cui figure corpulente o gli oggetti dilatati fanno silenti la loro apparizione sulla scena.

La concezione radicata nell’immaginario culturale dell’America Latina, per cui bellezza e abbondanza sono concetti strettamente legati, insieme alla rilettura, anche in chiave ironica e deformata, della prospettiva rinascimentale, conosciuta durante la permanenza in Toscana dell’artista e attraverso la scoperta di Piero della Francesca, sono sicuramente fattori determinanti nello sviluppo della poetica dell’artista.

Botero, Palazzo Pallavicini – Bologna. Foto di Piera Pastore per Mente locale Bologna.

BOTERO

Palazzo Pallavicini – in via San Felice 24, Bologna

Fino al 26 gennaio 2020.

Info: Palazzo Pallavicini.

Foto dell’autrice.

In copertina: Dettaglio del manifesto ufficiale della mostra “Botero” a Palazzo Pallavicini, Bologna.

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