Di Vittoria Farano
Tempo di lettura: 3 minuti.
Chiudete gli occhi per un istante e immaginate una casa di riposo che si trasforma in un set fotografico. Fatto? Bene. Riapriteli pure, perché non è solo frutto della vostra immaginazione, ma ciò che è effettivamente accaduto a Treviso, tra le mura della casa di riposo Menegazzi.

L’attento lavoro di due fotografi professionisti, Bruno De Martin e Roberto Volpin, ha garantito il successo della mostra-progetto “Ogni vita è un capolavoro”. 41 anziani, solitamente abituati e costretti dalle loro malattie a vivere una quotidianità spesso triste, vuota e ripetitiva, sono stati chiamati ad essere nuovamente protagonisti della loro vita, nonché i soggetti dei dipinti che siamo solitamente abituati a vedere esposti in musei e pinacoteche.

In delle lunghe giornate di scatti realizzati tra giugno e agosto del 2018, aiutati da 60 volontari, queste persone hanno potuto viaggiare per ben cinque secoli di storia dell’arte, così da trasformarsi all’occorrenza nei Duchi d’Urbino di Piero della Francesca, nella ben nota Frida Kahlo, nei travolgenti soggetti dei quadri di Klimt o Modigliani e così via.

L’idea della mostra è nata nel 2017 con la forte volontà di diffondere una nuova cultura dell’invecchiamento. I proiettori sono stati tutti rivolti proprio su chi solitamente viene dimenticato e soprattutto su chi, ahimè, tende a dimenticare a causa della terribile malattia dell’Alzheimer, su cui la mostra pone maggiormente l’attenzione. La prima esposizione si è svolta in occasione della XXV Giornata Mondiale dell’Alzheimer.
L’obiettivo principale dell’esposizione è diventato, quindi, quello di “restituire il tratto di umanità che è proprio di ogni persona, anche quando questa versa in una condizione di bisogno”.

Per far si che questo progetto prendesse forma, la casa di riposo Menegozzi non solo si è trasformata in un set fotografico, ma gli addetti ai lavori hanno fatto in modo che non mancasse proprio nulla: parei, collane, piume, conchiglie e persino fiori freschi con la rugiada del mattino, per realizzare il “Bacco” di Caravaggio.

La riproduzione delle grandi opere d’arte non è stata lasciata al caso, tutto è stato curato nei minimi dettagli così da far sentire gli anziani parte di un progetto artistico, nel quale, dal canto loro, hanno messo grande grinta ed entusiasmo, permettendo l’eccellente risultato finale: far dimenticare a noi, e, perché no, anche a se stessi, il loro stato di salute e tornare ad essere persone ricche di vitalità. Persone, per l’appunto e non anziani malati.
In copertina: Foto dal progetto-mostra “Ogni vita è un capolavoro”, Casa di cura Menegazzi, Treviso 2018. Credit.