Sex and The City

SEX AND THE CITY: IL RITORNO DELLE RAGAZZE DI NEW YORK

Tempo di lettura: 3 minuti.

Sono davanti alla finestra della mia stanza.

Il cursore batte, instancabile, sulla pagina bianca del mio computer.

Ogni tanto bevo un sorso d’acqua direttamente dalla bottiglia.

Noi donne moderne non sporchiamo un bicchiere solo per bere un goccio d’acqua. Noi donne moderne non abbiamo abbastanza spazio e i maglioni li mettiamo nel forno.

Suonano alla porta.

No, non è Mr. Big.

È il corriere che mi porta, finalmente, le mie scarpe nuove (inutile dire che non si tratta di Manolo).

Sex and the city
Le iconiche Manolo Blahnik, durante una scena in cui Carrie sistema la propria cabina armadio, Credits

Ora, per completare lo scenario, mancherebbe solo una sigaretta (ma non fumo) e New York che splende fuori dalla mia finestra (ma vivo a Roma).

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Carrie e il suo Mac, inseparabile amico. Credits

Se qualcuno ancora non avesse colto i riferimenti, cominciamo a fare nomi e cognomi.

Sex and the city debutta sulla televisione americana il 6 giugno 1998. E da quel giorno, fino ad oggi, Carrie, Samantha, Miranda e Charlotte hanno accompagnato le serate delle donne di tutto il mondo, liberandoci per sempre dai dogmi maschilisti della nostra società, scardinando quell’antico meccanismo secondo cui la donna deve essere innanzitutto madre, cuoca e fedele compagna.

Quattro donne e una sola: perchè ognuna di loro rappresenta in realtà un lato del nostro carattere e ogni volta possiamo dire di esserci identificate con una piuttosto che con un’altra.

Se Charlotte coltiva imperterrita il sogno di una favola d’amore, Samantha usa e consuma gli uomini a suo piacimento. Se Miranda è cinica e disincantata, Carrie ci prova e ci riprova sperando che ogni volta sia “la volta giusta”. L’uomo giusto. E tramite la sua rubrica online (“Sex and the city”, per l’appunto) si fa portavoce delle sue esperienze e di quelle delle sue amiche.

Un meccanismo nuovo di raccontare le donne, ma non poi così moderno.

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Le quattro protagoniste chiamano un taxi nella loro New York, Credits.

QUATTRO RAGAZZE, QUATTRO VOCI DIVERSE

Se infatti leggiamo Piccole Donne di Louisa May Alcott, uno dei romanzi di formazione per eccellenza, ritroviamo le quattro ragazze di New York avere la voce di Jo (Miranda), Beth (Charlotte), Meg (Carrie) e Amy (Samantha). Correva l’anno 1868. Ovviamente con tutte le differenze dei casi e della cultura del tempo. (Sono disponibile ad aprire discussioni su chi è chi, secondo invece voi lettori).

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Piccole Donne nella versione cinematografica di Greta Gerwig (2019). Credits.

Sex and the city: il reboot

Ma la notizia dell’anno è che, dopo 6 stagioni e 2 film le protagoniste torneranno a rivestire i panni delle nostre eroine.

Tutte e quattro tranne Samantha.

Ad annunciare il reboot è stata la stessa Sarah Jessica Parker (Carrie) con un post su Instagram: una carrellata di scorci di New York, la quinta (e la vera) protagonista della serie, la cornice di ogni episodio, di ogni storia.

Ma come mai l’esclusione di Samantha?

Voci di corridoio hanno ipotizzato che la ragione stia nel contorto rapporto tra l’attrice, Kim Cattrall, e la Parker.

Sex and the city
Kim Catrall e Sarah Jessica Parker, Credits.

Infatti, se già nel 2004, alla cerimonia di consegna degli Emmy Awards, Kim Cattrall non aveva voluto sedersi allo stesso tavole delle colleghe rispondendo, a chi glielo chiedesse: «Siamo migliori amiche? No. Siamo attrici professioniste. Abbiamo vite separate», anche di recente la cara Samantha ha snobbato le compagne.

«Non ho più niente da dare al mio personaggio. Inoltre sarebbe meglio dare il ruolo a un’attrice afroamericana o ispanica per rimarcare il concetto dell’inclusività.» E quindi, nonostante la paga (da contratto: 1 milione. Al giorno. A testa.), la Cattrall si è defilata dal progetto, con grande amarezza di tutti i fans.

Ma non della Parker, che trova il suo atteggiamento quello di un’ irriconoscente nei confronti di tutte loro e della serie stessa.

«Chi si crede di essere, George Clooney?» ha detto l’attrice, dopo che Kim Cattrall aveva persino chiesto alla Warner Bros delle specifiche condizioni secondo cui, se avesse accettato il terzo film, la casa cinematografica avrebbe dovuto produrre altre pellicole che lei aveva in cantiere.

Anche no, insomma.

Samantha o meno, di certo tutti noi non vediamo l’ora di addentrarci nella vita delle nostre ragazze, oggi ormai cinquantenni.

Ci sarà Mr. Big? Miranda avrà avuto altri figli? E Charlotte? Ma soprattutto, come saranno gli outfit di Carrie? Avrà dato un freno alla sua patologia da shopping compulsivo?

O Dea del Fashion, riponiamo in Lei ogni nostra speranza.

In copertina: Credits.

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