STORIA DI UN MAGLIONCINO A RIGHE: LA MARINIÈRE

Segno di un’eleganza senza tempo, raffinato e mai banale, pratico… non eccentrico. Solo per veri intenditori.

Tempo di lettura: 3 minuti.

Signore e signori, ecco a voi la Marinière!

No, non si tratta di una piastra a induzione per cuocere il pesce, ma della celebre, iconica maglia a righe bianche e blu.

Quante volte vi sarà capitato di trovarla nei negozi, addosso alla vostra migliore amica o nell’armadio di mamma?

Aggirando il mito che le righe orizzontali “ingrassano” (e, purtroppo, non c’è niente da fare, è vero), proviamo a ripercorrere insieme la storia di questo capo semplice ma senza tempo.

Ebbene, già nel medioevo vediamo la maglia a righe addosso ai prigionieri, alle prostitute e ai buffoni di corte. Era quindi un segno discriminatorio: chi la indossava doveva distinguersi in quanto inferiore.

Righe Marinière
Giullare medievale.
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Righe Marinière
Una prostituta che si difende dalle provocazioni.
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Dopotutto, basta scorrere velocemente la storia del mondo per accorgersi che nelle galere come durante le persecuzioni razziali all’epoca di Hitler, le righe contraddistinguevano i reclusi.

Solo nell’Ottocento abbiamo però un vero e proprio documento che sancisce le caratteristiche ufficiali della marinière:

“Le corps de la chemise devra compter 21 rayures blanches, chacune deux fois plus large que les 20 à 21 rayures bleu indigo.”

“Il corpo della camicia dovrà contare 21 righe bianche, ognuna due volte più larghe delle 20 o 21 righe blu indaco.”

Dal decreto della marine nationale, 27 marzo 1858

Il tricot rayé bleu indigo et blanc diventa quindi la divisa ufficiale del marinaio, già nota come breton. In Bretagna, infatti, era già diffusa tra i pescatori che indossavano maglioni a righe molto resistenti e adatti per ripararsi dal freddo durante le loro lunghe uscite in mare.

Ma come si è passati dalla barche dei pescatori alle passerelle? Con l’intuizione geniale di una delle più grandi coutourière di tutti i tempi. Coco Chanel, ovviamente.

La celeberrima stilista apre a Deauville, in Normandia, la sua prima boutique. Proprio qui, nel 1913, proporrà la sua prima linea ispirata proprio alla cittadina balneare in cui si trovava: maglioni di jersey a righe con una novità sorprendente. Disegnati per le donne.

Righe Marinière
Coco Chanel agli inizi del ‘900.
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Da Chanel in poi la maglia rigata diventa un cult, un modo di essere e di vivere. A portarla in auge troviamo dive e divi del calibro di Audrey Hepburn, James Dean e persino Pablo Picasso.

La più indimenticabile? Brigitte Bardot, che ne Il disprezzo di Jean-Luc Godard (1963) la indossa con disinvoltura assieme ad una fascia blu tra i capelli e due strisce di eyeliner sugli occhi.

Ancora oggi, la troviamo alle sfilate ma anche al supermercato, indossata indistintamente da uomini, donne, anziani e bambini. Di mille forme e colori. Sopra un paio di jeans, con i mocassini, sotto un blazer o addirittura in spiaggia.

Eccovi ora una chicca: se volete tessere da voi la vostra marinière, in fondo alla pagina trovate un link che vi porterà direttamente al blog di Veronica (in arte Coki) che vi insegna come fare!

Righe Marinière
Da una sfilata di Jean Paul Gautier, 2000.
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Righe Marinière
Kate Middleton, duchessa di Cambridge
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Dal catalogo di “Emoi-Emoi”
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Ecco il link dove troverete una guida su come fare il vostro maglioncino a righe marinière personalizzato: https://www.milktoothrain.it/category/pattern/

In copertina: Credit.

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