TINA MODOTTI: UNA MOSTRA AL MUDEC

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Fino al 7 novembre 2021, il MUDEC presenta la retrospettiva di Tina Modotti. Donne, Messico e Libertà rientrando nell’ambito del palinsesto 2021 del Comune di Milano I talenti delle donne.

Edward Weston, Tina, 1924,
© Edward Weston 

Assunta Adelaide Luigia Modotti Mondini, abbreviata in Tina Modotti (Udine, 17 agosto 1896 – Città del Messico, 5 gennaio 1942), è oggi considerata non solo un’attrice e una grande artista – e dunque una delle più rilevanti interpreti femminili dell’avanguardia artistica sociale del secolo scorso – ma anche, e soprattutto, un’attivista che espresse la sua idea di libertà attraverso il mezzo fotografico e l’impegno civile. Questo la portò ben presto a diventare un’icona del Paese che l’aveva accolta già nel 1923, il Messico. La sua persona, la sua forza, la porteranno a oltrepassare qualsivoglia confine, entrando così nel panorama mondiale. Ancora oggi rimane il simbolo di una donna emancipata e moderna, la cui arte è indissolubilmente legata all’impegno sociale.

Tina Modotti, Donna con bandiera, 1928, Messico, ©Tina Modotti

LA MOSTRA

La mostra illustra la sua fase artistica attraverso un centinaio di fitografie originali ai sali d’argento degli anni Settanta, lettere e documenti conservati dalla sorella Jolanda e un video capace di avvicinare il pubblico a questo spirito libero.

Tina è una donna che attraversò miseria e fama, arte e impegno politico e sociale, arresti e persecuzioni, ma che suscitò un’ammirazione sconfinata per il pieno e costante rispetto di se stessa, del suo pensiero e della sua libertà. Tutta questa vita, questa determinazione, questo modo di fare e di essere, è trasparente nelle sue fotografie, che sono la testimonianza delle sue scelte, del rispetto verso la sua persona, e del suo amore senza compromessi per la libertà.

L’ALLESTIMENTO

Il suo impegno politico, a sostegno dell’emancipazione degli oppressi contro le oligarchie e la pesante influenza degli Stati Uniti nel Centro America e, sull’altro versante, contro il fascismo internazionale viene mostrato attraverso un allestimento sobrio, dove il grigio e un tocco di rosso accompagnano le opere dell’artista. Sembra quasi di entrare in un album di famiglia, di una persona a te conosciuta. Una serie di momenti ti passano a fianco, come gli esordi di attrice in The Tiger’s coat, dove si vede la sua bellezza travolgente e che si trasforma ben presto in attiva testimonianza del mondo in cui vive, attraverso scatti per le strade della Città del Messico, o il suo manifestare per il Primo Maggio a fianco a Frida Kahlo e Diego Riviera, o ancora di più tutta la sua partecipazione al processo per l’assassinio di Julio Antonio Mella.

Anonimo, Tina Modotti in una scena del film The Tiger’s Coat, Hollywood, 1920, Credit
Tina Modotti, Diego Rivera e Frida Kahlo alla Manifestazione del Primo Maggio, 1929, Città del Messico, ©Galerie Belderwelt
Anonimo, Tina Modotti negli uffici della polizia dopo l’assassinio di Mella, gennaio 1929, Città del Messico

È una mostra da vedere, da assaporare nella sua crudezza, dettata da una donna con ideali puri. Nature morte, di falce e martello, e anche solo elementi industriali, come fili elettrici, sono accompagnate da persone vive, piene volontà e distrutte in egual modo, e anche scarti di piate e fiori non sono mai visti da angolature e visioni banali.

Tina Modotti, Sombrero, falce e martello , 1927, Messico, ©Tina Modotti
Tina Modotti, Calle, 1924, Messico, ©Tina Modotti

In copertina: Manifesto Mudec, Tina Modotti. Donne, Messico e Libertà

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