Tempo di lettura: 4 minuti
Fino al 7 novembre 2021, il MUDEC presenta la retrospettiva di Tina Modotti. Donne, Messico e Libertà rientrando nell’ambito del palinsesto 2021 del Comune di Milano I talenti delle donne.
Assunta Adelaide Luigia Modotti Mondini, abbreviata in Tina Modotti (Udine, 17 agosto 1896 – Città del Messico, 5 gennaio 1942), è oggi considerata non solo un’attrice e una grande artista – e dunque una delle più rilevanti interpreti femminili dell’avanguardia artistica sociale del secolo scorso – ma anche, e soprattutto, un’attivista che espresse la sua idea di libertà attraverso il mezzo fotografico e l’impegno civile. Questo la portò ben presto a diventare un’icona del Paese che l’aveva accolta già nel 1923, il Messico. La sua persona, la sua forza, la porteranno a oltrepassare qualsivoglia confine, entrando così nel panorama mondiale. Ancora oggi rimane il simbolo di una donna emancipata e moderna, la cui arte è indissolubilmente legata all’impegno sociale.
LA MOSTRA
La mostra illustra la sua fase artistica attraverso un centinaio di fitografie originali ai sali d’argento degli anni Settanta, lettere e documenti conservati dalla sorella Jolanda e un video capace di avvicinare il pubblico a questo spirito libero.
Tina è una donna che attraversò miseria e fama, arte e impegno politico e sociale, arresti e persecuzioni, ma che suscitò un’ammirazione sconfinata per il pieno e costante rispetto di se stessa, del suo pensiero e della sua libertà. Tutta questa vita, questa determinazione, questo modo di fare e di essere, è trasparente nelle sue fotografie, che sono la testimonianza delle sue scelte, del rispetto verso la sua persona, e del suo amore senza compromessi per la libertà.
L’ALLESTIMENTO
Il suo impegno politico, a sostegno dell’emancipazione degli oppressi contro le oligarchie e la pesante influenza degli Stati Uniti nel Centro America e, sull’altro versante, contro il fascismo internazionale viene mostrato attraverso un allestimento sobrio, dove il grigio e un tocco di rosso accompagnano le opere dell’artista. Sembra quasi di entrare in un album di famiglia, di una persona a te conosciuta. Una serie di momenti ti passano a fianco, come gli esordi di attrice in The Tiger’s coat, dove si vede la sua bellezza travolgente e che si trasforma ben presto in attiva testimonianza del mondo in cui vive, attraverso scatti per le strade della Città del Messico, o il suo manifestare per il Primo Maggio a fianco a Frida Kahlo e Diego Riviera, o ancora di più tutta la sua partecipazione al processo per l’assassinio di Julio Antonio Mella.
È una mostra da vedere, da assaporare nella sua crudezza, dettata da una donna con ideali puri. Nature morte, di falce e martello, e anche solo elementi industriali, come fili elettrici, sono accompagnate da persone vive, piene volontà e distrutte in egual modo, e anche scarti di piate e fiori non sono mai visti da angolature e visioni banali.
In copertina: Manifesto Mudec, Tina Modotti. Donne, Messico e Libertà