di Chiara Sandonato
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In un momento storico in cui l’arte si traduce costantemente in un evento “mediale” e interattivo, a qualcuno piace rivisitare le opere d’arte e “attualizzarle” attraverso nuovi linguaggi artistici, inserendo personaggi contemporanei in modo ironico e provocatorio. Stiamo parlando di un misterioso street artist che firma le sue creazioni con il nome di Sirante.
L’anno scorso è stata la volta de “I Bari” di Caravaggio, reinterpretato in chiave politica: un murales che ritrae Luigi Di Maio, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi in abiti d’epoca, intenti a giocare a carte.

L’opera, circondata da una grande cornice dorata in polistirolo, è comparsa proprio di fronte al Quirinale, a Roma, ed è stata rimossa dopo poche ore.
Sirante colpisce ancora qualche mese dopo, con una provocazione più attuale che mai: una sagoma di cartone del ministro dell’Interno Salvini applicata ad un muro di via degli Zingari. Il disegno è stato accompagnato da un cestino vuoto e da una scritta: “Italiano, 45 anni. Ho perso la mia carità, lucro sui più deboli. Donatemi un po’ della vostra carità”.
Durante l’intervento, lo street artist si era dileguato tra la folla presente per assistere alla nascita della nuova opera, per distribuire dei cuori di cartoncino. I pubblico, interpellato in prima persona, ha avuto la possibilità, di decidere, se donarlo o meno al Salvini-mendicante.
L’opera di Sirante rappresenta “un’utopistica richiesta d’aiuto” del ministro dell’Interno. L’arte è infatti uno specchio che non sempre riflette la realtà. Di certo, però, oggi più che mai è capace di porre delle domande, di esprimere un punto di vista critico, di stimolare un dialogo, che non tocca, in questo caso, una questione politica, ma una questione di mera umanità.
Credits: https://tg24.sky.it
In copertina: Sirante, SALVINI MENDICANTE, Donatemi un po di umanità, Street Art, Roma